Decine di monaci buddisti si fanno sedurre da una 36enne e sborsano 10 milioni di euro: scandalo in Thailandia

Per lungo tempo una donna di 36 anni avrebbe sedotto diversi monaci buddisti a capo di altrettanti importanti monasteri, filmando i loro incontri sessuali e ricattandoli, riuscendo così a incassare un totale di oltre 10 milioni di euro negli ultimi tre anni. È lo scandalo che ha sconvolto la Thailandia dove i monaci buddisti sono molto venerati ma devono fare giuramento di celibato e non possono nemmeno toccare le donne.
Al centro della storia è Wilawan Emsawat, quella che la polizia chiama "Signora Golf", così come si faceva chiamare dai monaci. La donna è stata arrestata dalla polizia martedì scorso con l'accusa di estorsione, riciclaggio di denaro e ricettazione, ma si dichiara innocente sostenendo che soldi e regali vari dei monaci fossero solo frutto di donazioni spontanee dei religiosi.
La polizia ha affermato che il caso è venuto alla luce a metà giugno, quando un abate di un monastero Bangkok ha improvvisamente abbandonato la vita monastica scomparendo nel nulla. Le indagini hanno fatto emergere un ricatto da parte della donna con la quale l'uomo aveva intrapreso una relazione. La polizia afferma che l'abate del monastero di Wat Tri Thotsathep era scappato per sfuggire al ricatto di Emsawat che gli aveva detto che era incinta e che lui era il padre del bimbo che aveva in grembo e che servivano 200mila euro per le spese.

Durante la perquisizione in casa della 36enne, la polizia si è imbattuta in oltre di 80mila foto e video in cui erano presenti monaci buddisti intenti in attività sessuali con lei e che per gli inquirenti la donna avrebbe usato per ricattarli. In totale, Emsawat è accusata di aver avuto rapporti con 13 monaci, nove dei quali sono già stati spogliati dell'abito ma per gli inquirenti i monaci coinvolti sarebbero molti di più e la polizia ha anche aperto un numero verde per segnalare i "monaci che si comportano male".
Le indagini infatti proseguono perché agli inquirenti sono arrivate anche segnalazioni di fondi scomparsi da diversi templi e i primi accertamenti hanno dimostrato che il denaro era stato versato proprio a lei. La donna intanto resta in custodia presso l'istituto penitenziario femminile centrale di Bangkok e dovrebbe comparire in tribunale tra due settimane.

Prima dell'arresto, ai microfoni di una tv locale, aveva sostenuto però che i regali di lusso e i milioni sborsati dai monaci per finanziare il suo stile di vita sfarzoso erano gesti volontari dei religiosi che si erano infatuati di lei. La 36enne ha ammesso che fin dal 2015 era andata in cerca di leader religiosi a capo di importanti monasteri e quindi con disponibilità di denaro ma che i rapporti sessuali erano tutti consensuali e che le avevano dato volontariamente del denaro.
Lo scandalo è solo l'ultimo di un serie di casi che ha travolto la comunità religiosa buddista ma ha sconvolto l'opinione pubblica tanto che è intervenuto anche il re thailandese Vajiralongkorn che ha revocato immediatamente un ordine reale emesso a giugno, che conferiva titoli superiori a 81 monaci. Il Re ha citato proprio i recenti casi di cattiva condotta dei monaci, che a suo dire hanno "causato grande sofferenza mentale ai buddisti".