Crollano gli aiuti militari all’Ucraina, -43% a luglio e agosto: venerdì nuovo vertice Trump-Zelensky

L’assistenza militare all’Ucraina da parte degli alleati occidentali ha fatto registrare negli ultimi mesi un calo significativo nonostante i recenti strumenti di cooperazione tra Stati Uniti e NATO volti ad agevolare l'invio degli aiuti. Secondo un rapporto pubblicato oggi dall’Istituto Kiel, tra luglio e agosto il sostegno militare a Kiev è diminuito del 43% rispetto alla prima metà dell’anno, segnando una delle contrazioni più evidenti dall’inizio della guerra.
Il calo è avvenuto nonostante l’avvio della Prioritized Ukraine Requirements List (PURL), l’iniziativa che consente ai paesi europei membri della NATO di acquistare più speditamente armi statunitensi destinate all’Ucraina. La prima consegna di equipaggiamenti PURL è arrivata a Kiev a settembre, ma l’impatto complessivo si è rivelato inferiore alle attese. "Il calo dell’aiuto militare a luglio e agosto è sorprendente. Nonostante l’iniziativa PURL della NATO, l’Europa sta riducendo il proprio sostegno militare complessivo. Sarà ora cruciale osservare come evolveranno i numeri in autunno",
ha commentato Christoph Trebesch, direttore del Ukraine Support Tracker dell’Istituto Kiel.
L’istituto rileva inoltre che, mentre l’assistenza militare rallenta, il sostegno finanziario e umanitario è rimasto stabile anche senza il contributo diretto di Washington. "Il livello complessivo del sostegno finanziario e umanitario è rimasto relativamente stabile – anche in assenza dei contributi statunitensi. Ora è fondamentale che questa stabilità si estenda anche al supporto militare", ha aggiunto Trebesch.
Tra i Paesi europei che hanno aderito al programma PURL figurano la Danimarca (90 milioni di dollari), la Svezia (275 milioni), la Norvegia (135 milioni), i Paesi Bassi (590 milioni, primo pacchetto) e la Germania (500 milioni). Tuttavia, secondo l’Istituto Kiel, questi impegni non hanno compensato il rallentamento generale dell’assistenza bellica.
Venerdì l'incontro Trump – Zelensky alla Casa Bianca
In questo contesto di incertezza, il presidente Volodymyr Zelensky ha annunciato un incontro a Washington con il presidente Donald Trump, previsto per venerdì 17 ottobre. L’appuntamento arriva dopo due telefonate tra i leader, incentrate sulla difesa aerea e sulle capacità a lungo raggio di Kiev.
Durante una conferenza stampa con la capo della diplomazia europea Kaja Kallas, Zelensky ha sottolineato che le conversazioni telefoniche "non sono bastate" per affrontare tutti i punti chiave. L’incontro alla Casa Bianca – il quinto tra i due leader da gennaio – dovrebbe portare avanti il cosiddetto "Mega Deal", un piano di cooperazione che include la possibile fornitura di sistemi di difesa aerea e lanciarazzi Himars, e forse anche dei missili da crociera Tomahawk, capaci di colpire obiettivi fino a 2.500 chilometri di distanza.
"Credo sia necessario discutere la sequenza di passi che voglio proporre al presidente Trump", ha dichiarato Zelensky, aggiungendo che una delegazione guidata dalla premier Yuliia Svyrydenko è già in viaggio verso gli Stati Uniti. Trump, parlando ai giornalisti a bordo dell’Air Force One, ha confermato l’incontro: "Penso di sì", ha risposto, alla domanda se ospiterà Zelensky alla Casa Bianca il 17 ottobre.
L’Ucraina continua intanto a chiedere ai partner occidentali un rafforzamento della propria difesa aerea, dopo i recenti attacchi russi che hanno colpito infrastrutture energetiche in tutto il paese. Un massiccio bombardamento del 10 ottobre ha temporaneamente lasciato senza elettricità la capitale e diverse regioni. Il Cremlino ha espresso "estrema preoccupazione" per la possibile consegna di Tomahawk, definendola "una nuova fase qualitativamente diversa dell’escalation".