Covid in Cina, nuovo focolaio “feroce” nel centro di Pechino: test di massa per 4 milioni di persone
Archiviata l'allerta Covid a Shanghai, torna in Cina l'incubo pandemia. Questa volta, l'allarme è scoppiato nel centro di Pechino, dove è stato individuato un nuovo focolaio di contagi che le autorità hanno definito "feroce". Il cluster sarebbe da ricondurre ad un bar aperto 24 ore su 24, noto per la vendita di liquori a buon mercato e molto affollato, nell'area di Sanlitun, cuore della movida della Capitale. Alcune zone sono state già chiuse mentre nei prossimi giorni verranno sottoposti a test di massa ben quattro milioni di persone, tutti concentrati nel distretto centrale di Chaoyang.
"Al momento esiste ancora il rischio di un'ulteriore diffusione. Il compito più urgente al momento è rintracciare la fonte del cluster e anche gestire e controllare i pericoli", ha riferito il portavoce dell'amministratore locale Xu Hejian in una conferenza stampa.
"Il recente focolaio è di natura fortemente esplosiva e di portata diffusa", ha affermato Xu Hejian, portavoce del governo municipale in una conferenza stampa tenuta nel fine settimana. Finora sono stati denunciati 228 casi e oltre 10mila contatti stretti legati al bar Heaven Supermarket, che sono stati posti in isolamento, riportando in uno stato di ansia la città che conta 23 milioni di residenti. Due edifici che ospitano centinaia di residenti in un complesso di Chaoyang sono stati messi in quarantena dopo un singolo caso positivo. Intorno al complesso sono state installate grandi barricate di metallo.
Il locale aveva riaperto i battenti da poco, dopo la chiusura forzata sempre causa Covid. Il che evidenzia quanto sarà difficile per il governo proseguire con la sua strategia di "Zero Covid", mentre il resto del mondo sta cercando di convivere con il virus.
Il servizio di ristorazione nei ristoranti di Pechino è ripreso infatti solo il 6 giugno scorso, dopo oltre un mese in cui nella città erano state imposte varie restrizioni per fermare la diffusione del nuovo Coronavirus. Molti centri commerciali, palestre e altri luoghi sono stati chiusi, parti del sistema di trasporto pubblico sono state sospese e milioni di persone sono state costrette a lavorare da casa. Anche alcune riaperture scolastiche programmate nel distretto sono state posticipate.