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Guerra in Ucraina

Come i russi hanno conquistato Adviivka e cosa cambia adesso per la guerra in Ucraina

Il professor Breccia: “La chiave del successo di Mosca ad Avdiivka è stata l’adozione di uno stratagemma impressionante ed efficace: i russi hanno costruito un tunnel da nord a sud in direzione dei sobborghi meridionali della città, che ha portato i soldati alle spalle di alcune posizioni ucraine, consentendo di attaccarle da distanza ravvicinata senza subire il tiro dell’artiglieria nemica”.
Intervista a Professor Gastone Breccia
Storico ed analista militare
A cura di Davide Falcioni
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Dopo mesi di combattimenti, e migliaia di perdite da una parte e dall'altra del fronte, le truppe russe hanno conquistato la città di Avdiivka, piccolo centro nell'oblast di Doneck diventato negli ultimi due anni uno dei luoghi simbolo della resistenza ucraina. La scarsa disponibilità di uomini e munizioni per le forze armate di Kiev e i ritardi nell'arrivo dei rifornimenti da parte degli alleati occidentali, in aggiunta un'abile manovra russa, hanno fatto cadere uno dei caposaldi dell'esercito ucraino, costretto secondo gli analisti del New York Times a una frettolosa e disordinata ritirata nel tentativo di mettere in salvo quanti più uomini possibile.

La conquista di Avdiivka rappresenta una vittoria strategica e simbolica per la Russia, rafforza le ambizioni di Mosca e apre potenzialmente la strada a una nuova avanzata dei russi per assumere il controllo dell'intero Donbass. Fanpage.it ne ha parlato con il professor Gastone Breccia, storico ed analista militare.

Gastone Breccia
Gastone Breccia

Dopo poco meno di due anni di resistenza alcuni giorni fa la città ucraina di Avdiivka, nell'oblast di Doneck, è caduta in mani russe. Qual è la valenza di questa sconfitta per Kiev?

La valenza della caduta di Avdiivka è ancora difficile da valutare perché non sappiamo esattamente quante truppe e quanti pezzi di artiglieria pesante abbiano perso gli ucraini nel corso della ritirata. Se i soldati sono riusciti a ripiegare in buon ordine, senza perdere armamento pesante, la sconfitta avrà un valore prevalentemente simbolico e morale. La città infatti non era mai caduta dal 24 febbraio del 2022 e per i russi si tratta di un primo importante successo militare dopo mesi di combattimenti. Certo, una considerazione va comunque fatta: Avdiivka è riuscita a resistere così a lungo perché era stata otimamente fortificata per anni. Non sappiamo se, in assenza di ostacoli naturali, gli ucraini abbiano preparato fortificazioni altrettanto efficaci alle spalle della città. Se non l'hanno fatto i russi proveranno ad avanzare completando la conquista del Donbass.

Qual è stata la chiave della vittoria russa ad Avdiivka?

Gli ucraini sono drammaticamente a corto di munizioni: non hanno cioè un numero sufficiente di granate d'artiglieria per sostenere il fuoco di controbatteria e fermare gli attacchi nemici. La carenza di munizioni è un dato drammatico perché è anche così che si perdono le guerre moderne. La seconda chiave del successo di Mosca è stata l'adozione di uno stratagemma impressionante ed efficace: i russi hanno costruito un tunnel da nord a sud in direzione dei sobborghi meridionali della città di Avdiivka, che ha portato i soldati alle spalle di alcune posizioni ucraine, consentendo di attaccarle da distanza ravvicinata senza subire il tiro dell'artiglieria nemica.

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Come è stato possibile per i russi costruire un lungo tunnel sotterraneo o oltrepassare le linee difensive ucraine?

Hanno lavorato di nascosto per mesi scavando una galleria di un chilometro che ha permesso a squadre di forze speciali russe di sbucare alle spalle degli edifici fortificati del ristorante "Tsarska Okhota", principale caposaldo ucraino nel settore sud. In questo modo i russi sono usciti allo scoperto a ridosso dei quartieri della città evitando di venire bersagliati dal fuoco dell'artiglieria ucraina, cosa che naturalmente sarebbe accaduta se fossero andati all'assalto in campo aperto. La manovra russa ha circondato le truppe ucraine su tre lati, lasciando di fatto una piccola linea di ritirata solo verso ovest. La speranza è che gli ucraini siano riusciti a sfruttare al meglio quella via di fuga.

Secondo il NY Times la ritirata ucraina sarebbe stata molto frettolosa e centinaia di soldati sarebbero caduti prigionieri. 

Altre analisi altrettanto autorevoli sono più ottimistiche sull'esito della ritirata. Comunque ho letto quell'articolo. Si parla di centinaia di soldati fatti prigionieri e moltissimi dispersi. Se fosse vero si tratterebbe di un durissimo colpo per l'Ucraina. Tuttavia vorrei far notare un aspetto: se davvero i russi avessero catturato centinaia di prigionieri ce li farebbero certamente vedere, o almeno li mostrerebbero all'opinione pubblica interna. Questa, come tutte quelle contemporanee, è anche una guerra mediatica e di propaganda.

La situazione sul campo nei dintorni di Avdiivka
La situazione sul campo nei dintorni di Avdiivka

Come si organizza una ritirata efficace in un contesto difficile come quello di Avdiivka?

Il nuovo comandante in capo ucraino Aleksandr Sirskiy ha inviato ad Avdiivka rinforzi sul lato settentrionale della "sacca", gli uomini della Terza Brigata Meccanizzata. Il loro intervento è stato organizzato nell'ultima settimana per permettere il ripiegamento dell'Undicesima Brigata Meccanizzata, che difendeva la città. Mi auguro che ci siano riusciti. Il problema, infatti, è che tutta la zona di Avdiivka era sotto il tiro dell'artiglieria russa e bersagliata anche dagli attacchi dell'aviazione, che nelle ultime settimane ha ritrovato efficacia perché all'Ucraina mancano ormai anche munizioni per la contraerea. Ripiegare sotto il fuoco di cannoni e aerei è molto problematico: immagino gli ucraini l'abbiano dovuto fare in piena notte e in condizioni complicatissime.

Quella di Avdiivka va considerata l'ultima sconfitta dell'ex capo di stato maggiore ucraino Valeriy Zaluzhny o la prima del suo successore, Aleksandr Sirskiy?

Direi che possiamo considerarla l'ultima sconfitta di Zaluzhny perché Sirskiy ha dovuto solo gestire l'evacuazione dei soldati: non ha potuto prendere nessuna altra decisone se non la ritirata, che comunque era nell'aria da tempo.

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Cosa potrebbe fare adesso la Russia? Si accontenterà dell'oblast di Doneck o si spingerà oltre?

Dal punto di vista strategico sarebbe logico che i russi completino l'occupazione del Donbass approfittando delle difficoltà di Kiev, che è a corto di uomini e munizioni e non sa quando riceverà altri rifornimenti utili: gli ucraini, inoltre, avranno ora serie difficoltà a ricostruire una linea difensiva solida alle spalle di Avdiivka, se non l'hanno preparata già nei mesi scorsi, cosa di cui non si ha notizia. Se i russi completeranno la conquista del Donbass potrebbero dire di aver vinto la guerra, di aver portato a termine gli obiettivi che si erano dati due anni fa. Per l'appunto, la presunta "liberazione" del Donbass.

La conquista del Donbass da parte di Putin, insieme alle difficoltà ucraine e alle titubanze occidentali, potrebbero aprire la strada a un negoziato tra Mosca e Kiev?

Putin ha dichiarato proprio ieri di essere disposto ad intavolare dei colloqui. Per l'Ucraina si tratta però di una fase molto delicata e sarà fondamentale non perdere altro terreno. Se invece saranno costretti a ritirarsi ancora potrebbero aprirsi scenari ancora più critici, compreso un cambio di leadership politica a Kiev.

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