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Opinioni

Che sta facendo la polizia europea per la pace sociale? Botte da orbi

Le testimonianze di richiedenti asilo, il ferimento degli operai della Ast a Roma, il ministro Alfano che resta al suo posto. Gli stati europei some stanno usando la polizia che deve garantire la sicurezza in una società in gravissima crisi?
A cura di Sabina Ambrogi
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Aprile, durante una manifestazione un poliziotto dà un calcio ad una ragazza già stesa per terra.
Aprile, durante una manifestazione un poliziotto dà un calcio ad una ragazza già stesa per terra.

Il Dipartimento di Pubblica Sicurezza del Ministero degli Interni ha presentato a sindacati e questori – chiamati a pronunciarsi tra un mese- la bozza delle nuove regole di ingaggio per le forze dell'ordine nei cortei.Un testo di quasi 200 pagine che intende codificare comportamenti di poliziotti e cittadini fornendo “regole di garanzia” ad entrambi e che va dai servizi di ordine pubblico alle tecniche d'ammanettamento. Dopo aver dialogato, si darà forza di legge al provvedimento con un decreto del Presidente della Repubblica. Ma quale uso si è fatto e si sta facendo in Europa delle forze dell'ordine? Nils Muižnieks commissario europeo dei Diritti dell'Uomo,alcuni mesi fa, ha detto nel suo blog:

In diversi paesi europei, le polizie fanno troppo spesso uso eccessivo della forza contro manifestanti, maltrattano detenuti, prendono di mira le minoranze o sono colpevoli di omissioni. L'effetto di questi comportamenti è quello di creare un divario tra la fiducia dei cittadini per le forze dell'ordine e per lo Stato, crea divario nella coesione sociale per l'efficacia del mantenimento dell'ordine che riposa appunto sulla cooperazione tra la polizia e le popolazioni locali.

Qui una incompleta ricognizione di alcuni esempi di abusi, violenze e illegalità della polizia in Europa.

I PARTE: nei confronti di migranti e richiedenti asilo
II PARTE: nei confronti di chi protesta per far valere i propri diritti

I parte: nei confronti di migranti e richiedenti asilo

Italia

Dalla fine di settembre scorso si sono moltiplicate le testimonianze come quella del siriano Mohammed raccolta da Fanpage, e altri casi riportati dai volontari alla stazione di Milano centrale. Altri ancora sono documentati dal Corriere:  donne e minori richiedenti asilo hanno subito violenze. Nei Cara (Centri accoglienza richiedenti asilo) è stato distribuito un volantino, sembrerebbe sulla base di una circolare del Ministero dell'Interno del 26 settembre 2014, che autorizza “l'uso della forza” in caso non ci sia consenso al lasciare le impronte digitali, che i richiedenti asilo tendono a non voler lasciare in Italia per poter andare verso il nord Europa. La parlamentare europea Barbara Spinelli, il 22 ottobre scorso, durante una sessione plenaria al Parlamento Europeo ha denunciato retate e altri soprusi nell'area Shengen legati all'operazione “Mos Maiorum” ( in latino, “costume degli antenati”, e che ci riporta all'epoca romana) contro persone che scappano da guerre, fame e carestie. Ha anche parlato di questa circolare del ministero degli Interni che autorizza l'uso della forza “senza che il Parlamento europeo sia stato informato”.

Spagna

Enclave di Melilla, Spagna. Mese scorso. La Guardia Civil ha espulso in modo totalmente illegale 200 migranti subsahariani che tentavano di entrare in Spagna scavalcando le reti di recinzione dell'enclave spagnola di Melilla, in Marocco. Come documenta il video diffuso da PRODEIN (Asociación Pro Derechos de la Infancia) un uomo viene intercettato dalle forze dell'ordine mentre sta scavalcando, poi manganellato con accanimento fino ad accasciarsi a terra. Si tratta di un ragazzo camerunense di 23 anni che dopo essere stato massacrato di botte è trascinato e respinto forzosamente in stato di incoscienza nel territorio marocchino (dove i migranti africani subiscono ulteriori rappresaglie violente da parte della polizia marocchina). Secondo quanto riferito dall’organizzazione il ragazzo ha perso un rene e ha la metà del corpo paralizzata. A febbraio, muoiono 14 migranti mentre cercano di entrare in territorio spagnolo dall'enclave di Ceuta. La polizia, secondo testimoni, ha sparato a altezza d'uomo forse proiettili veri, sicuramente pallettoni di gomma e gas lacrimogeni: gli uomini che annaspavano a nuoto verso le coste sono morti per il panico, sebbene non si trovassero in acqua alta.

Grecia

Frontiera terrestre della regione di Evros, Grecia nordorientale. Due sorelle in fuga dalla guerra della Siria hanno descritto ad Amnesty International il trattamento cui sono state sottoposte durante un “respingimento” insieme ad altri, dopo aver attraversato il confine con la Turchia: uomini che indossavano cappucci neri e uniformi nere o blu hanno costretto 42 persone a salire su piccole imbarcazioni di plastica che sono state trainate lungo il fiume Evros fino al confine turco. Peggio ancora: due afghani sopravvissuti a un naufragio hanno raccontato che l'affondamento e la morte dei familiari è avvenuto dopo che la guardia costiera aveva agganciato la loro imbarcazione e aveva iniziato a trainarla, ad alta velocità, con manovre a zig-zag, in direzione della Turchia.

II parte: nei confronti di chi protesta per far valere i propri diritti

Italia

Roma. Immagini e testimonianze non bastano mai. Oltre alle note manganellate agli operai della Ast, si ricorderà lo scorso Aprile il poliziotto che prende a calci una ragazza durante la manifestazione per “il diritto alla casa”. Nelle immagini si vede una ragazza già stesa a terra, forse ferita dopo la carica della polizia, e il fidanzato che cerca di proteggerla. Un altro agente immobilizza il ragazzo mettendogli il piede sulla caviglia. Il poliziotto in borghese si avvicina e sale con tutto il peso del corpo sull’addome della ragazza.

Durante il recente maxi processo ai No Tav per gli scontri di giugno e luglio 2011 alla Maddalena di Chiomonte (il cantiere del tunnel Torino-Lione) sono stati chiesti dai pm 190 anni di carcere. Ma uno degli avvocati degli imputati, durante la sua arringa, ha mostrato dei video che documentavano anche gli abusi gravissimi delle forze dell'ordine come lanci di pietre sui manifestanti, pentole, manganellate a freddo, calci. Un altro avvocato aveva anche supporti audio con: “Centrali, quei due!”, “Dài, tiraglielo dritto!”, “Lo vedi il bastardo li sotto? Vedi se riesci a centrarlo quando esce!”, “Ma io glielo tiro per fargli male!”. Una violenza che viene dimostrata come preventiva e precedente a qualunque “assalto” di dimostranti. Tiri diretti anche su gente in atteggiamento passivo.

Francia

Diga di Sivens. Alcuni giorni fa, Remy Fraisse, 21enne studente di Tolosa è stato ucciso dalla polizia con una granata, vicino alla diga di Sivens. Manifestava nel modo più pacifico assieme a migliaia di altri ecologisti, contro la costruzione di un lago artificiale che distruggerebbe l' habitat naturale di moltissime specie protette, e sarebbe solo un vantaggio per pochi proprietari terrieri. Non aveva né casco, né si copriva il volto. Aveva con sé   uno zainetto con i soli effetti personali.

Germania

Amburgo. Ottobre 2013. Nel quartiere Sternschanze la polizia tedesca ha effettuato sgomberi di una serie di case occupate e di Rote Flora, un ex teatro occupato dal 1989, divenuto abitazione per 300 rifugiati di cui oltre 70 provenienti proprio da Lampedusa. La situazione è poi esplosa con un corteo di solidarietà che finirà con idranti, lacrimogeni, manganelli e potenti spray al peperoncino. Altri scontri proseguiranno nei mesi successivi per finire con l'istituzione della Gefahrengebiet (“zona di pericolo”) che prevede strade piene di posti di blocco, mezzi blindati e agenti in assetto antisommossa. E regolamenti speciali che danno massime concessioni alla polizia.

Inghilterra

Londra. La morte di Iam Tomlinson del 2009, durante le contestazioni per il G20. Una testimonianza video, dopo tante bugie, inchioda la polizia che lo assale senza ragione buttandolo a terra mentre camminava con le mani in tasca. L'uomo, un giornalaio di 47 anni, si sente male subito dopo, ma viene soccorso solo da un manifestante. Muore di infarto. L'anno scorso arrivano le scuse e un risarcimento ai familiari.

Grecia

Atene.Nel 2008 la morte di Andreas Grigoropoulos di 15 anni. Nel quartiere Exarchia una camionetta delle forze speciali viene attaccata da una trentina di dimostranti.Uno degli agenti reagisce e un altro insegue un ragazzo e spara tre colpi: il ragazzino viene colpito al torace e muore poco dopo in ospedale. Alcune testimonianze inchioderanno l'agente: “Ha mirato ad altezza d' uomo, non è la prima volta che succede. La polizia uccide a sangue freddo gente innocente”. Divamperà poi la protesta in tutta la Grecia.

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Autrice televisiva, saggista, traduttrice. In Italia, oltre a Fanpage.it, collabora con Espresso.it. e Micromega.it. In Francia, per il portale francese Rue89.com e TV5 Monde. Esperta di media, comunicazione politica e rappresentazione di genere all'interno dei media, è stata consigliera di comunicazione di Emma Bonino quando era ministra delle politiche comunitarie. In particolare, per Red Tv ha ideato, scritto e condotto “Women in Red” 13 puntate sulle donne nei media. Per Donzelli editore ha pubblicato il saggio “Mamma” e per Rizzoli ha curato le voci della canzone napoletana per Il Grande Dizionario della canzone italiana. E' una delle autrici del programma tv "Splendor suoni e visioni" su Iris- Mediaset.
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