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Guerra in Ucraina

Che cos’è l’exclave russo di Kaliningrad e perché è il tallone d’Achille della Nato in Europa

Questo piccolo fazzoletto di terra incuneato tra la Polonia e la Lituania, ma formalmente parte del territorio della Federazione Russa, sta ricoprendo un’importanza militare fondamentale non solo per determinare le sorti del conflitto tra Mosca e Kiev, ma anche alla luce di una possibile escalation che investa in pieno anche i Paesi della Nato.
A cura di Davide Falcioni
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Quanti, prima del 24 febbraio, erano a conoscenza di un luogo nel cuore dell'Europa chiamato Kaliningrad? Pochi, probabilmente. Eppure da due mesi e mezzo a questa parte questo piccolo fazzoletto di terra incuneato tra la Polonia e la Lituania, ma formalmente parte del territorio della Federazione Russa, sta ricoprendo un'importanza militare fondamentale non solo per determinare le sorti del conflitto tra Mosca e Kiev, ma anche alla luce di una possibile escalation che investa in pieno anche i Paesi della Nato. Proprio nelle scorse ore, infatti, il Cremlino ha fatto sapere di aver simulato il lancio di missili nucleari da Kaliningrad, specificando che le unità di combattimento impiegate hanno anche effettuato "operazioni in condizioni di radiazioni e contaminazione chimica". L'esercitazione, ha spiegato il Ministero della Difesa, fa parte delle operazioni previste dal sistema di allerta delle forze nucleari, proclamato dal Cremlino dopo l'invasione dell'Ucraina.

Cos'è l'exclave di Kaliningrad

Ma cos'è Kaliningrad? Questa città, di tradizione culturale tedesca, conta poco più di 900mila abitanti e fino a pochi mesi orsono era ben nota prevalentemente agli appassionati di filosofia e matematica per aver dato i natali rispettivamente a Immanuel Kant e David Hilbert. In realtà però Kaliningrad riveste un'importanza strategica fondamentale: si tratta infatti di un exclave russo che si affaccia sul mar Baltico in apparenza slegata dal resto dello sconfinato territorio della Federazione, ma in realtà legato ad esso tramite un corridoio che supera di poco i 100 chilometri, chiamato Suwalki Gap, che passa attraverso la Bielorussia, storico alleato di Mosca.

Come detto in precedenza nell’oblast di Kaliningrad vivono poco più di 900mila persone, ma a causa della grande quantità di installazioni delle diverse forze armate presenti, l’intera area appare come un'immensa base militare. Nel territorio, infatti, oltre alla flotta schierata sul Mar Baltico, sono collocate diverse basi aeree e missilistiche e dal 2016 sono state significativamente aumentate le forze terrestri, con l’invio di un’ulteriore divisione di fucilieri motorizzati. Il Comandante della flotta del Mar Baltico ha anche giurisdizione sulle forze di difesa costiera che, oltre alle unità logistiche e destinate alla guerra elettronica, comprende una brigata di fanteria navale ed un reggimento missilistico costiero. Non è difficile dunque comprendere come l’oblast di Kaliningrad, circondato da Paesi appartenenti all’Unione Europea ed alla Alleanza Atlantica, sia di fondamentale importanza per la difesa della Federazione Russa.

Perché Kaliningrad è il tallone d'Achille della Nato

Secondo svariati analisti militari, infatti, l'exclave di Kaliningrad rappresenta il vero tallone di Achille dell’Alleanza atlantica nell’Europa nord orientale. In caso di offensiva russa contro la Nato – sostengono questi esperti – a Mosca sarebbe sufficiente chiudere il corridoio di Suwalki Gap per isolare dal resto dell’Alleanza tutti e tre i Paesi Baltici – Lituania, Lettonia ed Estonia – con le relative truppe Nato stanziate sui loro territori.  In questo modo "la Russia potrebbe prendere il controllo dei Paesi Baltici più rapidamente di quanto potremmo difenderli", come ha sovente temuto il generale Ben Hodges, ex comandante delle truppe Usa in Europa.

Il ruolo di Kaliningrad – come rifletteva oltre due anni fa Nicolò Sorio, analista di Geopolitica.info – è quello di "chiave e serratura". "Le evoluzioni delle vicende della piccola exclave russa dipendono dall’andamento delle relazioni tra Mosca e l’Alleanza Atlantica poiché la spirale di sfiducia alimentata da entrambe le parti incide irrimediabilmente sulla piccola regione baltica".  Così l'oblast assolve al ruolo di chiave strategica per aprire le porte dell’Europa alla Federazione: quando i rapporti sono buoni essa rappresenta un luogo di sperimentazione politica ed economica, avanguardia nell’ibridazione del sistema centralizzato, di retaggio sovietico, e del liberalismo occidentale. Kaliningrad – tuttavia – svolge un ruolo diametralmente opposto quando le tensioni tra Russia e Occidente aumentano: da "chiave" diventa quindi "serratura" pronta a chiudersi su Estonia, Lettonia e Lituania, tutte e tre nazioni appartenenti alla Nato.

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