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Catastrofe alimentare imminente se continua il blocco del grano in Ucraina, l’avvertimento Onu

“Oltre cinquanta milioni di persone a un passo dalla carestia e 345 milioni insicure dal punto di vista alimentare” spiegano dal Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite.
A cura di Antonio Palma
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Se continua il blocco del grano in Ucraina, il mondo si ritroverà in breve tempo davanti a una catastrofe alimentare di proporzioni immani. A lanciare l'ennesimo allarme sono le Nazioni Unite ricordando che una carestia a livello globale scatenerà conseguenze politiche e sociali a catena.

"Oltre cinquanta milioni di persone in 45 paesi sono ormai a un passo dalla carestia" ha spiegato infatti il  direttore esecutivo del Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite,  David Beasley, chiedendo un intervento immediato a livello internazionale per scongiurare una catastrofe imminente.

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Secondo Beasley, se non si raggiunge un accordo immediato per sbloccare le 25 milioni di tonnellate di grano ucraino, ferme per il blocco russo delle coste ucraine dall'inizio della guerra, nei prossimi due anni assisteremo a una carestia catastrofica che a sua volta creerà una pressione politica e sociale globale senza precedenti.

Il numero di persone classificate come "insicure dal punto di vista alimentare" dalle Nazioni Unite prima della crisi del Covid era di 130 milioni, ma dopo il Covid sono salite a 276 milioni e ora  “Questo numero è aumentato a 345 milioni a causa della crisi ucraina" ha sottolineato Beasley.

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Secondo le stime Onu, se nel frattempo nulla cambierà dello stato attuale delle cose, dal prossimo anno molti di loro si ritroveranno dall'attuale crisi dell'accessibilità alimentare in una crisi di disponibilità alimentare.

“I mercati alimentari globali sono caduti nel caos, con prezzi in rialzo, divieti all'esportazione e carenza di generi alimentari di base che si sono diffusi lontano dai confini dell'Ucraina. Le nazioni dell'Africa, del Medio Oriente, dell'Asia e persino dell'America Latina stanno risentendo di questo conflitto" ha ricordato Beasley, aggiungendo: "La comunità internazionale deve agire per fermare questa incombente catastrofe".

"Davanti a noi si solleva la spaventosa possibilità che, oltre all'odierna crisi dei prezzi alimentari, il mondo dovrà affrontare anche una vera crisi di disponibilità di cibo nei prossimi 12-24 mesi e, con essa, lo spettro di molteplici carestie” ha sottolineato Beasley

Secondo il numero uno del Programma alimentare mondiale dell'Onu, la mancanza di questi generi scatenerà una nuova impennata dei prezzi dei cibi, già colpiti pesantemente dai prezzi di carburanti  e fertilizzanti.

David Beasley
David Beasley

I prezzi dei generi alimentari infatti hanno già raggiunto il massimo da 10 anni ma l'impennata del prezzo dei fertilizzanti limita la capacità dei paesi di aumentare la propria produttività agricola proprio quando è fondamentale compensare il calo delle esportazioni globali di grano.

Per questo la crisi del grano sarà uno dei principali punti della riunione dei ministri degli esteri del G20 a Bali anche se ci sono poche speranze di risolvere i problemi e nel breve periodo anche perché Putin sembra disposto a revocare il blocco dei porti dell'Ucraina solo se le sanzioni russe verranno revocate

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