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Brasile, sepolta nuda nel sottoscala di un cantiere in costruzione: “Strangolata con una maglia”

Il corpo di una donna di 25 anni, data per dispersa il 27 settembre, è stato ritrovato nudo in un cantiere in Brasile. La donna, mamma di due bimbe, è stata murata all’interno di un sottoscala. Un muratore di 56 anni ha confessato di averla uccisa, strangolandola con una maglietta. Prima potrebbe averla stuprata.
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Si chiamava Joice Maria da Glória Rodrigues e a 25 anni è stata strangolata e murata nel sottoscala di un cantiere in costruzione. La giovane era sparita il 27 settembre in Brasile. Un muratore ha confessato di aver ucciso la ragazza, dopo avere avuto con la stessa, un rapporto sessuale. Complice dell'occultamento l’appaltatore della palazzina in costruzione.

Joice era una giovane studentessa, moglie di Gabriel e madre di due bambine piccole. Il 27 settembre scorso è sparita dopo essere andata a trovare il nonno a São Vicente, vicino alla capitale brasiliana, São Paolo. Il 5 ottobre gli operai di un cantiere in costruzione si sono accorti di un cattivo odore proveniente da un sottoscala murato. Hanno sfondato il muro e ritrovato il corpo nudo e senza vita della ragazza. Gli inquirenti hanno interrogato tutti i lavoratori della ditta di costruzione fino a che uno di loro ha confessato.

Joice Maria insieme alle sue tre bambine
Joice Maria insieme alle sue tre bambine

Strangolata con una maglietta e murata

Un muratore di 56 anni ha ammesso di aver strangolato la ragazza con una maglietta. L’uomo ha coinvolto nelle sue dichiarazioni anche un altro uomo che avrebbe aiutato l’assassino a murare la donna nel sottoscala, ma che ha respinto le accuse. La polizia brasiliana sospetta anche che la ragazza non abbia dato il consenso al rapporto sessuale col muratore e quindi che si sia trattato di un abuso.

Il reo confesso è un muratore di 56 anni

Secondo le ricostruzioni degli inquirenti Joice Maria è stata uccisa dopo aver avuto una lite con il 56enne. Subito dopo l’uomo, con l’aiuto dell’appaltatore avrebbe nascosto il corpo. Sul luogo del delitto non sono stati ritrovati gli indumenti della vittima. Solo un paio di mutandine e delle buste di plastica contenenti cocaina. I due nei giorni successivi all’omicidio hanno continuato a lavorare sul cantiere, come se niente fosse. Al momento entrambi sono sottoposti al regime di custodia cautelare.

L'ingresso del cantiere in cui è stata ritrovata la vittima
L'ingresso del cantiere in cui è stata ritrovata la vittima

I messaggi per la morte di Joice Maria

Parenti e amici della vittima sono increduli dinanzi alla notizia della morte della giovane. La suocera, Elissandra da Penha, ha scritto su Facebook: “Ci mancherai moltissimo, ti ameremo per sempre mia unica nuora. Così ti piaceva farti chiamare”. Moltissimi i messaggi degli amici: “Chi l'ha conosciuta sa quanto fosse felice, dove è arrivata. Amava la sua famiglia più di ogni altra cosa, faceva sempre ridere la gente, era forte e otteneva sempre ciò che voleva, sempre disposta a aiutare gli altri”. Fa riflettere un altro messaggio pubblicato dopo la morte di Joice, da una sua conoscente che scrive: “Basta con tutto quello che stiamo passando noi donne. Quanta mancanza di rispetto, quante molestie, quanti morti, quanti attacchi”.

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