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Guerra in Ucraina

Barista si fa 1.600 km per raggiunge l’Ucraina con un minibus di aiuti e portare via i profughi

L’impresa di un barista britannico, il 31enne Tom Littledyke, partito lunedì scorso e ora in Ucraina per aiutare a fuggire i profughi che scappano dalla guerra.
A cura di Antonio Palma
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Si è fatto oltre 1.600 chilometri col suo minibus carico di aiuti alimentari e beni di prima necessità per raggiungere l’Ucraina, portare il proprio sostegno alla popolazione martoriata dalla guerra scatenata dalla Russia e aiutare i profughi con hanno mezzi per scapare. È l’impresa di un barista britannico, il 31enne Tom Littledyke, partito lunedì scorso dalla sua città di Lyme Regis, della contea del Dorset, in Inghilterra, per raggiungere col suo pulmino il confine tra Polonia e Ucraina dove da giorni centinaia di migliaia di persone si sono ammassate per scappare via dai bombardamenti russi. Alle notizie sconfortanti che arrivano dall’Ucraina e di fronte alle immagini dei profughi in tv e sui giornali, l’uomo, ex militare e ora proprietario di un pub, ha deciso che doveva fare qualcosa.

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Il 31enne ha ricaricato il suo pulmino di viveri, coperte e sacchi a pelo e si è diretto sul Continente, attraversando la Manica e poi dirigendosi verso est. L’idea iniziale era fermarsi al confine per dare una mano a chi già avesse passato la frontiera. I soccorsi allestiti dalle autorità polacche per sul posto sono già a sufficienza e così ha deciso il passo successivo varcando il valico. Col suo pulmino ha deciso di aiutare a portare via i profughi senza mezzi per muoversi. Ha iniziato a fare la spola tra alcune stazioni ferroviarie nell’ovest dell’Ucraina zona dove ancora arrivano i treni, fino al confine. Raccontando la sua storia alla bbc, il 31enne ha detto di aver attraversato una strada disseminata di veicoli abbandonati e oggetti personali in uno scenario "stranamente terrificante". “Il mi piano non era di entrare in Ucraina ma ho incontrato alcuni giornalisti al confine con la Polonia e mi hanno parlato di una stazione ferroviaria dove le persone dovevano essere traghettate da e per il confine. Quindi ho deciso di fare un salto" ha raccontato l’uomo che conta ora di tornare indietro riattraversando il confine venerdì prossimo.

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