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Ban Ki-Moon: “In Siria stanno finendo le scorte di cibo. No alla guerra”

Il segretario generale delle Nazioni Unite mette in guardia dalla militarizzazione ulteriore del conflitto e invita i Paesi del G20 a fornire aiuti umanitari alla Siria.
A cura di Davide Falcioni
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Il segretario generale delle nazioni Unite Ban Ki-moon ha rivolto un accorato appello contro l'aziono militare in Siria, avvertendo che potrebbe innescare ulteriori violenze in un paese in cui è in corso una crisi umanitaria "senza precedenti" nella storia recente. Il numero uno delle Nazioni Unite ha parlato a margine del vertice del G20 di San Pietroburgo ed ha invitato le massime potenze mondiali a mettere da parte l'opzione militare e concentrarsi per dare un aiuto concreto alla popolazione: "La guerra – ha detto – potrebbe causare conseguenze tragiche, aumentando a dismisure le violenze di tipo settario

Oltre 2 milioni di cittadini siriani sono stati costretti a fuggire all'estero durante la guerra civile in Siria, che in due anni e mezzo ha prodotto – secondo fonti ufficiali – non meno di 100mila vittime: "Questa è una crisi umanitaria senza precedenti nella storia recente – ha avvisato Ban Ki-moon – ma, così come molti sono fuggiti, molti altri sono rimasti per combattere. E' necessario quindi evitare una ulteriore militarizzazione del conflitto e rivitalizzare la ricerca di una soluzione politica". Il segretario dell'Onu ha però lanciato anche un altro allarme: nei campi profughi in Libano e Giordania le scorte alimentari scarseggiano e non dureranno più di altre due settimane. Ieri, infatti, l'Unhacr ha fatto sapere che da ottobre quasi un quarto dei rifugiati siriani in Libano non avranno accesso al cibo.

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