video suggerito
video suggerito

Avevano costretto una 15enne a denudarsi per perquisirla: licenziati due poliziotti londinesi

Kristina Linge e Rafal Szmydynski sono stati licenziati per cattiva condotta: nel 2020 i due poliziotti avevano perquisito una ragazza di 15 anni durante il ciclo mestruale, sospettata ingiustamente di nascondere cannabis.
A cura di Dario Famà
0 CONDIVISIONI
Immagine di repertorio
Immagine di repertorio

Si chiamano Kristina Linge e Rafal Szmydynski i due agenti della polizia metropolitana di Londra licenziati per grave condotta ai danni di una studentessa nera di 15 anni. Così è stato deciso dal comandante del corpo, nonché presidente del comitato disciplinare Jason Prins, che li ha sollevati dall'incarico senza preavviso.

La vicenda risale a 5 anni fa, quando i due militari avevano perquisito la ragazza, allora minorenne, nell'infermeria della scuola, perché sospettata di nascondere cannabis. I poliziotti l'avevano costretta a spogliarsi del tutto, mentre la studentessa si trovava nel periodo mestruale. In seguito all'accaduto, la 15enne è rimasta traumatizzata dall'episodio, perché costretta a mostrare le sue parti intime senza la presenza di un adulto terzo.

Parlando dell'accaduto, la stessa vittima ha rivelato quanto quell'evento l'abbia cambiata nel profondo: "Non trascorro un giorno senza voler urlare, gridare, piangere o semplicemente arrendermi. Non so se tornerò a sentirmi normale" ha ammesso la 15enne tramite il team di avvocati Bhatt Murphy Solicitors.

Nel corso degli anni, in molti avevano manifestato nel quartiere londinese Hackney, luogo in cui si trova la scuola: le persone da una parte chiedevano il licenziamento dei due militari, accusati di razzismo, dall'altra esprimevano solidarietà alla giovane ragazza.

Al centro dell'indagine portata avanti dall'Independent Office for Police Conduct (IOPC), i due poliziotti sono stati licenziati per aver "violato gli standard di comportamento professionale" e per "ordini, istruzioni e condotta disonorevole".

Inoltre, il comitato disciplinare della Polizia ha richiamato un terzo agente, ossia Victoria Wray, per "non aver valutato se la perquisizione fosse sproporzionata e per non aver accertato se fosse stata concessa l'autorizzazione a effettuarla".

Particolarmente critico sulla vicenda è stato il capo della polizia Amanda Rowe, che ha spiegato così quanto accaduto: "Al centro di questo caso c'era un minore in una posizione vulnerabile, che gli agenti non sono riusciti a proteggere e che è stato ingiustificatamente sottoposto a una perquisizione corporale".

0 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views