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Aggredito a martellate Leonid Volkov, braccio destro di Navalny. Aveva detto: “Verremo uccisi tutti”

Volkov, 43 anni, è stato aggredito in Lituania. Si tratta di una delle figure più importanti dell’opposizione russa, era uno stretto collaboratore di Navalny, avendo lavorato come capo dello staff del defunto leader e come presidente della sua Fondazione anticorruzione fino al 2023.
A cura di Davide Falcioni
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Leonid Volkov, braccio destro del dissidente russo morto in carcere Alexei Navalny, è stato aggredito a martellate davanti alla sua casa in Lituania. Lo riferisce la portavoce di Navalny, Kira Yarmysh. "Qualcuno ha sfondato il finestrino dell'auto, gli ha spruzzato liquido urticante negli occhi e poi ha iniziato a colpirlo a martellate", scrive. Poche ore prima di essere aggredito, Volkov aveva dichiarato al quotidiano indipendente russo Meduza di essere preoccupato della sua incolumità: "Il rischio principale ora è che verremo tutti uccisi. Il perché è una cosa abbastanza ovvia", aveva detto.

A seguito dell'aggressione Volkov ha riportato la frattura di un braccio. Nel corso della notte ha comunque voluto rassicurare i suoi sostenitori con un video pubblicato sul suo canale Telegram. "Lavoreremo e non ci arrenderemo", ha detto, accusando "gli scagnozzi di Putin" di aver organizzato la spedizione punitiva. "Un uomo mi ha aggredito nel cortile, colpendomi sulla gamba circa 15 volte. La gamba in qualche modo è a posto. Fa male camminare… Comunque mi sono rotto il braccio", ha detto Volkov. "Volevano letteralmente fare di me una cotoletta", ha concluso, ironizzando.

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Volkov, 43 anni, è una delle figure più importanti dell'opposizione russa ed era uno stretto collaboratore di Navalny, avendo lavorato come capo dello staff del defunto leader e come presidente della sua Fondazione anticorruzione fino al 2023. L'aggressione subita arriva a quasi un mese dalla morte improvvisa di Navalny in una prigione artica, evento che Volkov ha attribuito direttamente al presidente russo Vladimir Putin. Il giorno prima dell’aggressione, il 43enne aveva scritto sui social network: "Putin ha ucciso Navalny. E molti altri prima di lui".

Alcune ore prima dell'attacco Volkov aveva anche dichiarato al quotidiano indipendente russo Meduza di essere preoccupato per la sua sicurezza dopo la morte di Navalny. "Il rischio principale ora è che verremo tutti uccisi. Perché, è una cosa abbastanza ovvia". Il dissidente russo è stato brutalmente picchiato in una piccola cittadina lituana; i suoi aggressori non sono stati ancora identificati.

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