Abu Mazen firma trattato di adesione della Palestina alla Corte penale Internazionale

Il presidente dell’Anp, Abu Mazen, ha firmato la richiesta di adesione da parte della Palestina alla Corte penale internazionale, l'ente sovranazionale chiamato a giudicare i crimini di guerra e contro l’umanità. Una mossa a sorpresa dopo la mancata approvazione, per un solo voto, al Consiglio di Sicurezza dell'Onu della risoluzione che prevedeva il riconoscimento della Palestina come Stato. L'adesione di Abu Mazen alla Corte penale Internazionale è stata accolta con irritazione da parte delle autorità di Israele che ora annunciano una riposta immediata in campo diplomatico. "Sono loro a dover temere di più rispetto ad Israele" da un'eventuale intervento della Corte Penale Internazionale dell'Aja, ha tuonato infatti il premier israeliano Benyamin Netanyahu, sottolineando che Abu Mazen dovrebbe temere quell'istituzione in quanto legato "ai terroristi di Hamas".
Firmati venti trattati
In effetti se la richiesta sarà accolta i palestinesi potrebbero chiamare in causa per crimini di guerra e contro l’umanità esponenti del governo e dell'esercito israeliano, anche se senza alcun effetto concreto visto che Israele non ha aderito al Trattato di Roma che definisce la giurisdizione e il funzionamento della Corte dell'Aja. Durante la firma del trattato, trasmesso in diretta tv, Abu Mazen però ha firmato anche l'adesione della Palestina a diverse altre convenzioni internazionali. Come precisa l'agenzia di stampa Maan, Abu Mazen ha sottoscritto complessivamente 20 convenzioni internazionali che fanno riferimento in generale alla protezione di civili in zone sottoposte ad occupazione militare.