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Conflitto Israele-Palestina e in Medio Oriente

A Gaza raid israeliani su tende di sfollati e abitazioni civili: almeno 30 morti, tre bambini

Sarebbero 30 le vittime confermate finora nei nuovi raid dell’esercito israeliano che hanno colpito il campo profughi a Khan Younis. Tra loro tre bambini di meno di un anno, mentre una bambina oggi è morta di malnutrizione e disidratazione. Il blocco sugli aiuti umanitari a Gaza imposto da Israele dura dal 2 marzo.
A cura di Luca Pons
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Almeno 19 persone palestinesi sarebbero state uccise, con un numero molto più alto di feriti, nei raid dell'esercito israeliano che stamattina ha colpito Khan Younis, a Gaza. Il numero viene dall'agenzia di stampa palestinese Wafa. Nella notte, un altro attacco sempre sul campo profughi di Khan Younis avrebbe fatto altre undici vittime. Tra di loro c'erano tre bambini, due di un anno e un neonato di appena un mese. Il portavoce della protezione civile a Gaza, Mahmud Bassal, ha detto all'Afp che otto di queste persone – inclusi i tre bambini – facevano parte della stessa famiglia allargata.

Si parla insomma di almeno trenta nuovi morti nelle ultime ore. I bombardamenti portati avanti dall'esercito israeliano sulla Striscia di Gaza negli ultimi giorni hanno ripreso l'intensità che avevano avuto nelle prime settimane della guerra. Ieri un agente della polizia di Gaza e un bambino sono stati uccisi da un attacco israeliano che era diretto alle forze di polizia. E, secondo quanto riportato da diversi giornali israeliani, nella notte il gabinetto di sicurezza del governo Netanyahu avrebbe approvato l'espansione delle operazioni militari. Ci sarebbe anche l'intenzione di richiamare diverse brigate di riservisti, migliaia di persone per rendere ancora più pesante l'attacco.

Per il momento, la distribuzione degli aiuti umanitari resta ferma. Israele ha imposto un blocco il 2 marzo e non l'ha più rimosso. Dunque da due mesi nella zona colpita dai bombardamenti non arrivano acqua, cibo, materiali medici e altre forme di aiuto. Al Jazeera riporta che oggi una bambina è morta di malnutrizione e disidratazione all'ospedale Rantisi di Gaza. Già a fine 2023 l'Unicef aveva lanciato un allarme, dicendo che i 335mila bambini sotto i cinque anni presenti a Gaza erano a rischio di morte per la malnutrizione. Da allora la situazione umanitaria è solo peggiorata.

Non sono mancati i tentativi di provare a portare aiuti a Gaza nonostante il blocco israeliano. Questa era l'intenzione della nave Conscience della Freedom Flotilla, che ieri è stata colpita da un attacco di droni armati. L'organizzazione ha attribuito la responsabilità a Israele, che ha detto che sta esaminando i rapporti sull'incidente.

Intanto, secondo la testata statunitense Axios, che ha citato due funzionari israeliani e una fonte Usa, gli Stati Uniti e Israele sarebbero vicini a un accordo per riprendere la distribuzione di aiuti umanitari a Gaza. La motivazione citata dal governo israeliano per bloccare tutti gli aiuti umanitari è che prima e durante l'ultimo cessate il fuoco (terminato appunto il 2 marzo) Hamas avrebbe preso il controllo di buona parte dei materiali che arrivavano, e li avrebbe in parte venduti utilizzando il ricavato per pagare azioni militari. Ora l'idea sarebbe di permettere gli aiuti se si seguirà un meccanismo diverso, che ‘tagli fuori' Hamas. L'accordo, che sarebbe stato raggiunto anche grazie alla mediazione di una fondazione internazionale composta da enti filantropici e personalità illustri, non è ancora noto. E non si sa ancora quando potrà essere approvato definitivamente e entrare in vigore. Nel frattempo, gli attacchi e le morti continuano.

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