Conflitto Israele-Palestina e in Medio Oriente

A Gaza la fame è usata come arma di guerra: Israele blocca 160mila tonnellate di aiuti alla frontiera

Nella Striscia di Gaza 470.000 persone stanno affrontando una fame catastrofica, e l’intera popolazione è colpita da insicurezza alimentare acuta: 71.000 bambini e oltre 17.000 madri avranno bisogno di cure urgenti per malnutrizione grave.
A cura di Davide Falcioni
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Israele sta usando la fame nella Striscia di Gaza come "un'arma di guerra". L'accusa – l'ennesima mossa allo stato ebraico – arriva da Philippe Lazzarini, numero uno dell'Unrwa, l'agenzia ONU che assiste profughi e civili palestinesi. Intervistato dalla BBC, il diplomatico ha fornito un quadro desolante: "Non ho più parole per descrivere la miseria e la tragedia della gente di Gaza, che da due mesi non riceve più alcun aiuto", ha detto. "La fame dilaga, le persone sono allo stremo, possiamo aspettarci che dalle prossime settimane la gente muoia più per la mancanza di cibo che per i bombardamenti", ha aggiunto, evocando uno stop "agli aiuti umanitari usato come arma di guerra". Da oltre due mesi, infatti, Israele sta bloccando migliaia di camion colmi di aiuti umanitari pronti a entrare nella Striscia con l'evidente intento di affamare una popolazione inerme.

A Gaza fame catastrofica per 470.000 persone

La conferma di quanto sia grave la situazione nella Striscia è stata fornita non più tardi di ieri dall'Integrated Food Security Phase Classification (IPC): 470.000 persone a Gaza stanno affrontando una fame catastrofica (Fase 5 IPC), e l'intera popolazione è colpita da insicurezza alimentare acuta. Il rapporto prevede inoltre che 71.000 bambini e oltre 17.000 madri avranno bisogno di cure urgenti per malnutrizione acuta. All'inizio del 2025, le agenzie stimavano che sarebbero stati 60.000 i bambini bisognosi di trattamento.

"Le famiglie a Gaza stanno morendo di fame mentre il cibo di cui hanno bisogno è bloccato al confine. Non possiamo farlo arrivare a loro a causa del conflitto riesploso e del blocco totale degli aiuti umanitari imposto all’inizio di marzo", ha dichiarato Cindy McCain, Direttrice Esecutiva del Programma Alimentare Mondiale (WFP) delle Nazioni Unite. "È imperativo che la comunità internazionale agisca con urgenza per far riprendere il flusso di aiuti verso Gaza. Se aspettiamo la conferma di una carestia, per molte persone sarà già troppo tardi".

Il dossier dell’IPC su Gaza prevede che il rinnovato intervento militare, il blocco totale in corso e la mancanza critica di beni essenziali per la sopravvivenza potrebbero spingere i livelli di insicurezza alimentare, malnutrizione acuta e mortalità oltre le soglie della carestia nei prossimi mesi.

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Per i bambini di Gaza privazione alimentare estrema

La stragrande maggioranza dei bambini a Gaza sta affrontando una privazione alimentare estrema, come confermato da 17 agenzie ONU e ONG nel rapporto IPC. In combinazione con l’accesso fortemente limitato ai servizi sanitari e la grave carenza di acqua pulita e servizi igienico-sanitari, si prevede un aumento rapido della malnutrizione acuta nei governatorati di Gaza Nord, Gaza e Rafah.

"Il rischio di carestia non arriva all’improvviso. Si sviluppa in luoghi dove l’accesso al cibo è bloccato, dove i sistemi sanitari sono distrutti e dove i bambini restano senza il minimo necessario per sopravvivere. La fame e la malnutrizione acuta sono una realtà quotidiana per i bambini in tutta la Striscia di Gaza", ha dichiarato Catherine Russell, Direttrice Esecutiva dell’UNICEF. "Abbiamo ripetutamente lanciato l’allarme su questa traiettoria e rinnoviamo l’appello a tutte le parti per prevenire una catastrofe."

I valichi di frontiera con Gaza sono chiusi da oltre due mesi, il periodo più lungo mai affrontato dalla popolazione, provocando un’impennata dei prezzi del cibo nei mercati fino a livelli astronomici, rendendo inaccessibile il poco cibo disponibile per la maggior parte delle famiglie. Nel frattempo, oltre 116.000 tonnellate di aiuti alimentari – sufficienti a nutrire un milione di persone per quattro mesi – sono già pronte nei corridoi umanitari, in attesa di essere consegnate. Centinaia di pallet di trattamenti nutrizionali salvavita sono anch’essi pronti per l’ingresso. Le agenzie delle Nazioni Unite sono pronte a collaborare con tutti gli attori coinvolti e con i partner per la sicurezza alimentare per portare e distribuire questi aiuti non appena i confini verranno riaperti.

Da quasi due mesi panifici chiusi per mancanza di farina

Il WFP e l’UNICEF sono presenti sul campo a Gaza, pronti a fornire aiuti salvavita secondo i principi umanitari internazionali. Il WFP ha esaurito le sue ultime scorte alimentari per sostenere le cucine di pasti caldi il 25 aprile. Quasi un mese prima, tutti e 25 i panifici supportati dal WFP avevano chiuso per mancanza di farina e carburante. Nella stessa settimana, anche i pacchi alimentari del WFP per le famiglie – con due settimane di razioni – erano terminati. L’UNICEF continua a fornire acqua e servizi nutrizionali critici, ma le scorte per prevenire la malnutrizione sono esaurite e quelle per il trattamento terapeutico della malnutrizione acuta sono a livelli critici.

L’UNICEF e il WFP esortano tutte le parti a dare priorità ai bisogni della popolazione civile, a consentire l’ingresso immediato degli aiuti a Gaza e a rispettare i propri obblighi secondo il diritto umanitario internazionale.

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