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Energia, salta il progetto Ombrina Mare: vittoria per i comitati di lotta

Il progetto Ombrina Mare salta grazie a un emendamento del governo alla Legge di Stabilità e alla mobilitazione popolare in Abruzzo e Molise.
A cura di Davide Falcioni
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Il progetto Ombrina Mare non vedrà mai la luce. Un emendamento alla Legge di Stabilità  ripristina infatti il limite delle 12 miglia marine entro il quale le trivelle non potranno operare. Si tratta, di fatto, di una vittoria da parte dei movimenti di lotta nati in tutto l'Abruzzo e il Molise contro un progetto che avrebbe causato inquinamento e distrutto alcuni dei tratti di mare più affascinanti dell'Adriatico.

In una nota il Coordinamento No Ombrina spiega: "Le mobilitazioni dell’ultimo anno stanno costringendo il Governo Renzi ad una marcia indietro che può segnare una prima vittoria dei cittadini nei confronti dei petrolieri. I 40.000 di Pescara, i 60.000 di Lanciano, i manifestanti a L’Aquila durante la visita di Renzi, i 500 a Roma sotto il Ministero potrebbero avere ragione sui lobbisti del petrolio e sul progetto Ombrina mare. Il lavoro degli attivisti contro un progetto che metteva a rischio l’intero Adriatico e contro il quale sono mobilitate tutte le istituzioni territoriali potrebbe quindi dare i suoi frutti. Ovviamente bisogna tenere alta la guardia per evitare sgambetti dell’ultimo secondo. Si tratterebbe di una prima vittoria nella lunga strada per l’abbandono delle fonti fossili che stanno uccidendo il pianeta e inquinando vaste aree. E’ un movimento attivo in tante aree del paese e nel mondo che si sta opponendo a leggi folli come lo Sblocca Italia".

Cosa era il progetto Ombrina Mare

Ombrina mare non sarebbe stata altro che una grande piattaforma per l'estrazione di idrocarburi che sarebbe nata a soli sei chilometri dalla Costa dei Trabocchi, in una delle aree più affascinanti dell'Adriatico. Estesa 24 per 35 metri e alta come un palazzo di 10 piani solo nella fase di avvio avrebbe prodotto ben 14.258,44 tonnellate di rifiuti, soprattutto fanghi di perforazione, costituito da sostanze tossiche. La piattaforma sarebbe stata collegata a una grande nave della classe Panamax riadattata per diventare una vera e propria raffineria galleggiante, definita Floating Production, Storage and Offloading (FPSO), posizionata con ancoraggi a 10 chilometri  di distanza dalla costa. L'attività estrattiva sarebbe durata almeno 25 anni e sarebbe stata corredata da una serie di infrastrutture per il trasporto dell'olio. Secondo le stime fatte dagli scienziati No Ombrina la produzione giornaliera dovrebbe essere di 5/7.000 barili di olio e di 85.000 Smc di gas, pari, rispettivamente, allo 0,41-0,57% del consumo giornaliero di petrolio in Italia, allo 0,0001% del consumo di gas.

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