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Elezioni in Brasile: al primo turno Dilma Rousseff ottiene il 41,5%. Si andrà a ballottaggio

La presidente uscente del Brasile ha avuto la meglio sul socialdemocratico Aecio Neves e sull’ambientalista evangelica Marina Silva.
A cura di Davide Falcioni
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Sarà il ballottaggio a decidere il prossimo presidente del Brasile: Dilma Rousseff, leader uscente del paese sudamericano, si è infatti fermata al 41,5% dei consensi. Gli sfidanti  Aecio Neves, Marina Silva hanno ottenuto rispettivamente il 33,6% e il 21,3%. La partita ora si chiuderà il prossimo 26 ottobre, quando la candidata di sinistra dovrà vedersela con il conservatore Neves. La carismatica leader ambientalista evangelica Marina Silva – da molti considerata un outsider pericoloso – è dunque fuori dai giochi, ma il suo patrimonio elettorale sarà il vero ago della bilancia della competizione. Rousseff e Neves dovranno infatti aprire tavoli di confronto con la Silva e accaparrarsi in questo modo i suoi voti. Dal canto suo Marina Silva ha a lungo rifiutato il corteggiamento di Neves e ieri sera, dopo l'ufficializzazione dei risultati, non è stata in grado di dare nessun tipo di indicazione: "Decideremo in assemblea", ha affermato. Il suo bacino elettorale conta 22 milioni di voti.

Per la quarta volta consecutiva sarà dunque il ballottaggio a decidere il presidente del colosso sudamericano, un paese grande 27 volte l'Italia dove il voto è obbligatorio: anche nei casi precedenti il "braccio di ferro" finale era tra Partito dei Lavoratori e Partito socialdemocratico brasiliano, ma stavolta la Rousseff dovrà fare i conti con un sensibile calo dei consensi. A conti fatti, infatti, la sinistra brasiliana raccoglie quasi quattro milioni di voti in meno rispetto al primo turno del 2010. Allora la Rousseff era una leader politica poco conosciuta ma investita direttamente dal suo predecessore Luiz Inacio Lula da Silva, il politico più popolare del Brasile

Opposta la situazione nel Partito socialdemocratico brasiliano, dove Neves ha conquistato un milione e mezzo di voti in più rispetto a Josè Serra, candidato presidente quattro anni fa. Quest'ultimo, tuttavia, si è preso una piccola rivincita sulla Rousseff, riuscendo a farsi eleggere al primo turno al Senato di Brasilia e strappando il seggio a Eduardo Suplicy, uno dei fondatori con Lula del Partito dei Lavoratori.

   

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