56 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Egitto, mail di Regeni violata dopo la sua morte. Dal Cairo arrivano tabulati telefonici

Un mese dopo la scomparsa in Egitto del ricercatore italiano sarebbe stato forzato il suo account di posta elettronica. Gli inquirenti italiani chiedono aiuto a Google per saperne di più. Fissato nuovo vertice al Cairo.
A cura di Susanna Picone
56 CONDIVISIONI
Immagine

Un mese dopo la scomparsa di Giulio Regeni, ucciso al Cairo lo scorso gennaio, qualcuno ha effettuato un accesso all’account di posta elettronica del ricercatore italiano. Un accesso effettuato probabilmente dall’Egitto da un dispositivo mobile, forse un iPad o forse dal cellulare di Giulio mai ritrovato. I magistrati italiani lo hanno scoperto studiando il computer di Regeni e ora, per tentare di capire chi possa aver violato la mail di Giulio, hanno chiesto aiuto a Google per ottenere qualche informazione in più. La speranza, in realtà piuttosto remota, è che Regeni avesse attivato quel giorno anche la funzione Google Maps, in modo da individuare i suoi ultimi spostamenti e risalire così al tragitto da lui compiuto prima di sparire nel nulla. Gli egiziani da parte loro hanno sempre sostenuto di non essere mai riusciti a entrare nel profilo Google del giovane.

La mail inviata per errore dal ministero – L’indagine italiana prosegue dunque mentre dall’Egitto continuano ad arrivare informazioni da cui si comprende come il caso del ricercatore di Fiumicello continui a preoccupare le autorità. Di poche ore fa l’ultima “gaffe” del governo: il Ministero degli interni ha diffuso per errore una mail interna nella quale si segnalava un obbligo di riservatezza sulle indagini nel caso Regeni. Non solo: in un altro documento diffuso per errore il Ministero faceva riferimento anche a un “piano segreto” contro i media.

Gentiloni chiede cooperazione – Il nostro ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, in un’intervista alla Cnn ha intanto chiesto nuovamente collaborazione sul caso Regeni: “Quello che chiediamo all'Egitto è avere almeno una cooperazione seria nell'inchiesta, perché l'omicidio di Giulio è stato davvero orribile”, ha sottolineato il titolare della Farnesina aggiungendo che non possiamo accettare che un cittadino italiano sia torturato e ucciso in questo modo. “Devo dire che finora la cooperazione non è stata soddisfacente e questo ha creato problemi con il nostro ambasciatore”, ha aggiunto Gentiloni dicendo di sperare che nei prossimi giorni le cose possano cambiare.

Arrivati dal Cairo alcuni tabulati telefonici – Nei prossimi giorni al Cairo si terrà un nuovo vertice tra investigatori romani ed egiziani che indagano sull'omicidio di Regeni. L'invito a funzionari del Ros e dello Sco per fare un punto della situazione è arrivato dal procuratore generale della repubblica araba d'Egitto Ahmed Nabil Sadeq. La partenza della delegazione italiana è prevista per questo weekend. Intanto i tabulati di alcuni dei 13 cittadini egiziani ritenuti di interesse per gli inquirenti italiani che indagano sull'omicidio di Giulio sono stati consegnati alla procura dai magistrati del Cairo. A procedere all'invio degli atti, nell'ambito della seconda rogatoria inoltrata da piazzale Clodio il 14 aprile scorso, è stato il procuratore generale della repubblica egiziana.

56 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views