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Sempre più laureati cercano lavoro, per le donne è ancora più difficile

Secondo i dati dell’Istat il 71.5% dei laureati trova lavoro in 4 anni, lo cercano invece in percentuale maggiore rispetto all’ultima rilevazione. Le lauree meno “utili” sono quelle nelle materie umanistiche.
A cura di Susanna Picone
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Secondo i dati dell’Istat il 71.5% dei laureati trova lavoro in 4 anni, lo cercano invece in percentuale maggiore rispetto all’ultima rilevazione. Le lauree meno “utili” sono quelle nelle materie umanistiche.

Che il mondo del lavoro, in Italia, avesse particolari problematiche con i giovani l’Istat lo ripete da tempo ed ora, in base all’ultimo rapporto su “Laureati e lavoro”, scopriamo anche qual è, nello specifico, la situazione degli occupati italiani con una laurea e quali di queste lauree conseguite hanno più fortuna rispetto ad altre. I dati, aggiornati al 2011, dicono che, in generale, dei laureati che hanno conseguito il titolo nel 2007 hanno trovato occupazione il 71.5%, al contrario si collocano tra quelli che cercano il 15.2% del totale. Percentuali che, messe a confronto con l’ultima indagine condotta dall’Istat, dimostrano come si sia ridotta la quota degli occupati (che nel 2007 era del 73.2%) mentre al contrario sia cresciuta quella dei laureati in cerca di lavoro (nel 2007 il 13.5%).

Male i laureati in lettere e le donne – Chi ha più difficoltà a trovare lavoro sono coloro che scelgono le materie umanistiche, lettere e filosofia, e quelli laureati nei corsi relativi alle classi triennali di scienze biologiche e scienze della terra (le lauree migliori sono, invece, quelle relative a professioni sanitarie infermieristiche e ostetriche). Un trend negativo che, stando ai dati dell’Istat, vale sia per i laureati triennali sia per quelli “specializzati” col biennio. Per le donne, poi, è tutto ancora più difficile: rispetto agli uomini il loro accesso nel mondo del lavoro presenta altri ostacoli. Nel 2011 la disoccupazione femminile è del 23% contro il 14.8% degli uomini (per le lauree triennali) e del 18% contro il 10.2% maschile (per le lauree specialistiche). Inoltre, le donne più difficilmente ottengono contratti a tempo indeterminato e, al contrario, lavorano di più con contratti a termine e occasionali.

Quanto sono soddisfatti i laureati? Dello stipendio solo il 60% – Autonomia sul lavoro e mansioni svolte soddisfano particolarmente una grande percentuale (l’85%) dei laureati intervistati, al contrario la “paga” non è tra le più soddisfacenti, così come la possibilità di carriera. Le quote di soddisfazione al riguardo gravitano intorno al 60%. Anche su questo livello emerge una differenza tra gli uomini e le donne con queste ultime che mostrano una soddisfazione più contenuta rispetto agli uomini. Infine un dato relativo alla “posizione geografica” dei laureati: al Sud la ricerca del lavoro è più complessa rispetto al Nord. Nel Mezzogiorno, a quattro anni dalla laurea, la percentuale di persone col titolo triennale in cerca di lavoro è superiore al 27%.

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