Manovra e detrazioni Irpef, cosa cambia nel 2020

Nello schema della manovra, redatta dal governo per rispondere alla richiesta di chiarimenti da parte della Commissione europea, si prevede un graduale azzeramento delle detrazioni Irpef al 19% per i contribuenti con una fascia di reddito superiore ai 120mila euro all'anno, fino ai 240mila. La sforbiciata non interesserà tutte le detrazioni possibili: ad esempio, non verranno toccate quelle per spese mediche. Saranno invece interessate le spese veterinarie, per asili nido, attività sportive o per i corsi universitari dei figli a carico. Ma facciamo chiarezza su questi concetti, in modo da capire a fondo la misura compresa nella manovra.
Per prima cosa, l'Irpef è l'Imposta sul reddito delle persone fisiche. In altri termini si tratta di una tassa che viene calcolata in base alle entrate di un individuo, sia che provengano da lavoro dipendente, lavoro autonomo o rendita da affitti. Il fisco italiano prevede la possibilità di effettuare una serie di detrazioni per alcune categorie di spesa, come ad esempio le spese mediche o le spese per i figli a carico. Le detrazioni non sono altro che gli importi che il contribuente può sottrarre all'imposta lorda, in modo da calcolare il contributo netto dovuto. Ciò avviene mediante la dichiarazione dei redditti: se ci sono rimborsi disponibili, questi arriveranno direttamente in busta paga nel raggio di pochi mesi.
Giuseppe Conte sulla riforma dell'Irpef
Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, qualche giorno fa aveva annunciato di puntare alla riforma dell'Irpef. "Stiamo lavorando come matti. C’è una task force già all’opera sulle simulazioni per la riforma dell’Irpef. Non possiamo realizzarla quest’anno, abbiamo solo poche settimane. La approveremo nel 2020. Pagare tutti, pagare meno. Ridurremo il numero delle aliquote e abbasseremo la pressione fiscale", aveva spiegato Conte.
In termini numerici, aveva precisato il presidente del Consiglio, l'intenzione sarebbe quella di accorpare le due aliquote Irpef più basse, al 23% e al 27%, in una unica del 20% per i redditi fino a 28mila euro. Ma si parlerebbe di progetti anche per quanto riguarda i redditi più alti, abbassando quindi in generale le soglie fiscali: "L'obiettivo è abbassare le tasse pure ad autonomi e liberi professionisti, anche al di sopra dei 65mila euro".
Il problema, chiaramente, è quello delle coperture: da dove arriverebbero i fondi per poter sostenere un taglio di questo tipo all'imposta? "Le detrazioni saranno collegate al pagamento digitalizzato. Se vuoi detrarre, lo Stato ti vincola a una modalità di pagamento. Poi decidi tu cosa fare. Queste misure ci faranno recuperare miliardi. C’è chi parla di qualche miliardo da recuperare, chi di decine, chi addirittura di cento", aveva concluso Conte.