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Le scuole cattoliche non pagano l’Imu, ma il Fisco invia i solleciti

Una serie di cartelle esattoriali dell’Agenzia delle entrate sono state inviate alle scuole paritarie che non hanno versato la prima rata dell’Imu, ma le scuole cattoliche fanno appello a Monti ribadendo di essere degli enti no profit.
A cura di Antonio Palma
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Le scuole cattoliche non pagano l’Imu, ma il Fisco invia i solleciti

La questione Imu con la scadenza della prima rata sembrava essere cosa archiviata, nonostante le tante difficoltà e i malumori alla fine sembrava essere chiaro a tutti chi era obbligato a pagare. In realtà le cose non sembrano essere proprio così, infatti, in questi giorni si riaccende la questione delle scuole cattoliche. Molte di esse stanno ricevendo solleciti di pagamento per non aver versato la prima rata della nuova imposta, riaccendendo la polemica. Già lo scorso febbraio Monti era intervenuto per chiarire chi fosse esente dal pagamento dell’Imu, dopo una serie di notizie e smentite sull'esenzione degli enti no profit e le scuole paritarie che avevano innescato una serie di polemiche.  Il Premier aveva specificato così che la valutazione dell'esenzione sarebbe avvenuta sulla base di tre punti principali: se l’attività era assimilabile o meno a quella pubblica in base ad alcuni parametri come i programmi scolastici, se vi fosse discriminazione all'ingresso e sopratutto se fosse chiara “la modalità non lucrativa”. In pratica in queste strutture  non deve esserci nessuna fonte di guadagno, ma gli incassi devono servire solo alla normale attività didattica quotidiana.

L’ AGeSC  si ribella – Tutto chiaro? A questo punto sembra di no, visto che con un comunicato stampa dell’AGeSC, l’ Associazione Genitori Scuole Cattoliche, ha ribadito la richiesta di non far pagare l’Imu alle scuole paritarie, in quanto enti non profit. L’associazione si dice meravigliata del fatto che l’Agenzia delle Entrate stia inviando una serie di cartelle esattoriali alle scuole paritarie, "nonostante Monti aveva garantito che questi enti non avrebbero dovuto pagare l’imposta". Il Presidente dell’AGeSC, Roberto Gontero, inoltre, sottolinea come questa situazione mette in difficoltà numerose famiglie che non sanno “se il figlio porterà a termine il ciclo scolastico nella stessa scuola dove l’ha iniziato” in quanto la tassa andrebbe a pesare sulle tasche dei genitori degli iscritti. In attesa di chiarimenti certi, l’associazione reclama anche il diritto di detrarre “la retta per la scuola paritaria come credito d’imposta, così come viene fatto per le spese della palestra”.

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