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Istat, segnali positivi per l’occupazione: “posti fissi” in moderato aumento

Nella sua nota mensile l’Istat registra segnali positivi dal lavoro. La dinamica positiva ha riguardato sia le donne che gli uomini.
A cura di Susanna Picone
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L'Istat registra note positive in arrivo dal fronte dell’occupazione, che continua “a espandersi”. L’Istituto di statistica rileva nella nota mensile come nel secondo trimestre, guardando alle tipologie contrattuali, “si è osservato un aumento più marcato degli occupati dipendenti a termine (+2,6% rispetto al primo trimestre) e della componente indipendente (+1,1%) rispetto alla moderata crescita dei dipendenti permanenti (+0,2%)”. I dati mensili della rilevazione sulle forze di lavoro, relativi al mese di giugno, mostrano il proseguimento della fase di crescita congiunturale dell'occupazione, con un aumento del numero di occupati (+0,3%) rispetto a maggio (il quarto consecutivo su base mensile). L’Istat informa inoltre che a seguito di questo andamento gli occupati hanno evidenziato nel secondo trimestre una netta accelerazione dei ritmi di crescita rispetto al primo trimestre (+0,6% complessivo, rispetto al +0,1%). La dinamica positiva riguarda sia le donne che gli uomini.

Economia frena ma meno degli ultimi mesi – A giugno il tasso di disoccupazione, in presenza di una significativa diminuzione degli inattivi, si è attestato all'11,6%, rimanendo quindi sui livelli osservati all'inizio dell'anno (era l'11,7% a gennaio). In generale l’Istat rileva che l’economia italiana rallenta ma meno degli ultimi mesi. “L'indicatore composito anticipatore dell'economia italiana – sottolinea l'Istituto di statistica – evidenzia un ulteriore calo, seppur di intensità più contenuta rispetto alle flessioni degli ultimi mesi”. “In un contesto caratterizzato dal proseguimento della flessione del commercio internazionale e della crescita dell'economia statunitense – si legge nella nota mensile – nel secondo trimestre l'area euro ha registrato un rallentamento dei ritmi produttivi. In Italia le imprese manifatturiere hanno registrato una diminuzione dei livelli di attività mentre l'occupazione ha continuato a espandersi e le tendenze deflazionistiche si sono attenuate”.

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