Ilva: i commissari straordinari chiedono miliardi a Riva

Le vicende giudiziarie intorno all'Ilva di Taranto si arricchiscono di un nuovo capitolo. I commissari straordinari nominati dal governo Piero Gnudi, Corrado Carruba ed Enrico Laghi hanno avviato una causa civile contro gli eredi dell’ex presidente del gruppo, Emilio Riva, a cui chiedono di restituire 2 miliardi di euro. Intanto la famiglia Amenduini, in passato azionista della società, ha chiesto al Governo di versare 300 milioni di euro come risarcimento per quello che viene considerato un esproprio.
Stando a quanto riporta Repubblica gli amministratori straordinari hanno depositato al Tribunale di Milano la richiesta nei confronti degli eredi Riva motivandola con il fatto che la famiglia avrebbe sottratto quei soldi alla società sfruttando complesse operazioni finanziarie con la Riva Forni elettrici, la Riva Fire e una società lussemburghese. La decisione di ricorrere alle vie legali dei commissari arriva dopo quella dei giudici svizzeri che hanno negato il trasferimento in Italia di 1,2 miliardi sequestrati ai Riva per reati fiscali.
Nel frattempo si è mosso anche il gruppo Amenduni, che ha depositato al Tar del Lazio un ricorso per l’annullamento dell’invito a manifestare interesse pubblicato il 5 gennaio. Inoltre gli ex azionisti hanno anche fatto causa alla presidenza del Consiglio reclamando un indennizzo di 300 milioni a fronte dell’esproprio subito dopo la decisione del governo di commissariare l'Ilva.