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I 62 più ricchi del mondo hanno la stessa ricchezza di metà della popolazione più povera

Il rapporto Oxfam ricorda che nel 2015 il patrimonio accumulato dall’1% dei più ricchi al mondo ha superato quello del restante 99% della popolazione mondiale.
A cura di Antonio Palma
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I ricchi diventano sempre più ricchi allargando di anno in anno il divario di prosperità nei confronti della popolazione più povera del mondo. È quanto indica ancora una volta un rapporto di Oxfam, una delle più importanti organizzazioni non governative a livello mondiale specializzata in aiuto umanitario e progetti di sviluppo nei Paesi poveri. Nel rapporto dal titolo inequivocabile, "Un'economia al servizio dell'1%", l'organizzazione con sede nel Regno Unito infatti avverte che ormai l'1% più ricco possiede più del 99% della restante popolazione mondiale. In particolare è stato proprio l'anno appena trascorso a far segnare nuovi record negativi in tal senso. Nel 2015 infatti, con un anno di anticipo rispetto alle previsioni, il patrimonio accumulato dall'1% dei più ricchi al mondo ha superato quello del restante 99% della popolazione mondiale.

Il divario tra super-ricchi e il resto della popolazione si è accresciuto "in modo spettacolare negli ultimi 12 mesi" sottolineano da Oxfam, ricordando inoltre che i 62 supermiliardari più ricchi del mondo oggi possiedono un patrimonio equivalente a quello della metà più povera della popolazione mondiale. Un numero incredibile se si pensa che nel 2010 ci volevano 388 per equiparare la ricchezza del 50% più povero. Già nel 2014 però questo numero era sceso a 80.

Il report, pubblicato in coincidenza con l'avvio del Forum economico mondiale (WEF) programmato per questa settimana a Davos, in Svizzera, nel dettaglio indica che la ricchezza della metà più povera della popolazione mondiale, vale a dire circa 3,6 milioni di persone, è scesa negli ultimi cinque anni del 41%, pari a mille miliardi di dollari. Nello stesso arco di tempo, contemporaneamente alla riduzione di ricchezza dei più poveri, i superpaperoni del mondo, vale a dire solo 62 persone di cui 53 uomini, è aumentata del 44%, cioé 1.760 miliardi di dollari in più.

La metà dei super ricchi viene dagli Stati Uniti, 17 invece sono europei, mentre i restanti arrivano da Messico, Cina, Brasile Giappone e Arabia Saudita. Secondo la stessa Ong, in base ad uno studio citato nel report, molti di questi ricchi depositano i propri averi in paradisi fiscali per un totale valutato intorno ai 7600 miliardi di dollari che rappresenta per gli Stati un mancato guadagno in tasse di 190 miliardi di dollari all'anno. Per questo Oxfam lancia la sua campagna "Sfida all’ingiustizia" attraverso la quale chiede agli Stati di invertire la rotta e di farlo soprattutto con una stretta sull’evasione fiscale e con una lotta dura contro i paradisi fiscali. "I paradisi fiscali sono quei luoghi nei quali multinazionali ed elite economiche si rifugiano evitando di contribuire, con la giusta quota di tasse, al finanziamento di servizi pubblici gratuiti e di qualità a tutti i cittadini" ha attaccato la direttrice di Oxfam International, Winnie Byanima, aggiungendo: " Oggi 188 delle 201 più grandi multinazionali sono presenti in almeno un paradiso fiscale, alimentando una disuguaglianza economica estrema che ostacola la lotta alla povertà".

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