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Crolla la vendita delle sigarette. Nel 2013 lo Stato ha perso 730 milioni

Contrabbando, contraffazione, sigaretta elettronica e crisi economica sono i motivi che hanno portato a questa forte battuta d’arresto, spiega in una nota la Federazione Italiana Tabaccai.
A cura di B. C.
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Lo Stato ha perso 730 milioni di mancate imposte sulla vendita di tabacco nel 2013. Il dato è della Fit, la Federazione Italiana Tabaccai, che denuncia un vero e proprio crollo del settore  a causa di contrabbando, contraffazione, e-cig e crisi economica. Che il mercato sia in caduta libera lo si evince anche dai numeri relativi alla contrazione delle vendite sulla base del peso: 21 milioni di chilogrammi di sigarette in meno in 10 anni, di cui oltre 10 milioni solo negli ultimi tre anni. "Il crollo delle vendite nuoce drammaticamente non solo alle casse dello Stato ma anche a quelle delle nostre tabaccherie" afferma Giovanni Risso, Presidente Nazionale della Federazione.

E' una crisi che ora fa tremare tutto il settore, nel quale attualmente operano 56 mila aziende con quasi 150 mila lavoratori, più di 100 mila famiglie. Aziende che ora sono costrette a guardare in faccia ad una dura realtà: 100 milioni di euro di mancati incassi sotto forma di aggio che, a loro volta, avrebbero generato non meno di 30 milioni di imposte. "Sono dati ancor più allarmanti se letti alla luce della quantità di tabacchi venduti – continua Risso – quindi drammaticamente urgente – conclude il Presidente Nazionale della Federazione Italiana Tabaccai – avviare il tavolo delle trattative per l'aumento dell'aggio spettante alle tabaccherie, oggi duramente colpite da questa terribile battuta d'arresto".

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