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Crisi: cresce la fiducia dei consumatori, ma per il futuro le speranze restano basse

Rispetto al mese di ottobre, a novembre l’indicatore passa da 97,3 a 98,3 punti: merito delle promesse di ripresa più volte fatte dal governo.
A cura di D. F.
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L'Istat ha reso noti gli ultimi dati sulla fiducia dei consumatori, che nel mese di novembre è tornata a crescere di un punto, passando da 97,3 di ottobre a 98,3: secondo l'istituto di statistica il merito sarebbe soprattutto delle ripetute promesse di ripresa fatte dal governo, che torna a far crescere la componente di fiducia personale (da 98,1 a 101,1), riducendo tuttavia quella economica (da 93,1 a 91,6). L'indicatore del clima corrente aumenta da 96,1 a 99,2, mentre quello sul clima futuro diminuisce passando da 98,5 a 97,3. Le preoccupazioni economiche personali dunque restano molto alte, anche se si intravedono segnali di ripresa nel paese. L'indicatore passa da -129 a -123. I giudizi e le attese sulla situazione economica della famiglia migliorano: i saldi passano rispettivamente da -64 a -60 e da -18 a -14. Il saldo dei giudizi sul bilancio familiare aumenta da -22 a -18. Le opinioni sull'opportunità attuale e sulle possibilità future di risparmio sono considerate in crescita: i rispettivi saldi passano da 134 a 140 per le prime e da -59 a -53 per le seconde. Le valutazioni sull'opportunità di acquisto di beni durevoli mostrano un miglioramento, con il relativo saldo che passa a -82 da -90.

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