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Corte dei Conti sui derivati: “Gli enti pubblici annullino i contratti”

Secondo i giudici contabili l’uso dei derivati per ripianare i conti è rischioso e imprevedibile, per questo gli amministratori pubblici devono annullare i contratti troppo onerosi altrimenti per loro ci sarà “colpa grave”.
A cura di Antonio Palma
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Corte di Conti: "Sui derivati gli Enti pubblici annullino i contratti"

Dopo il caso di diverse amministrazioni locali ed enti pubblici che si trovano sull'orlo del fallimento per colpa di operazioni finanziare troppo affrettate che comprendono l'uso di derivati, arriva l'altolà della Corte di Conti. Per i magistrati contabili, infatti, il ricorso a strumenti finanziari così sofisticati come i derivati per ristrutturare il debito pregresso o per accedere a nuovi prestiti è assolutamente rischioso e dai risultati non prevedibili. Per questo motivo gli enti pubblici dovrebbero adottare "doverose iniziative volte alla risoluzione di contratti eccessivamente onerosi" annullando precedenti accordi già stipulati con banche e finanziarie, altrimenti per gli amministratori ci sarà "colpa grave". L'avvertimento della Corte dei Conti arriva dopo un dossier della procura generale  che ha cercato di far luce sul caso del ricorso ai derivati da parte degli enti pubblici anche di piccole dimensioni, negli ultimi tempi sempre più attratti dagli strumenti della finanza per risanare i conti in rosso.

Colpa grave per gli amministratori che non agiscono – Secondo i giudici contabili annullare contratti del genere che si sono rivelati troppo costosi per l'ente rispetto alle promesse è molto semplice. Secondo la Corte, infatti, gli amministratori pubblici possono contare sia sulle "notevoli aperture" del giudice ordinario, che concede la nullità del contratto per mancanza di causa, sia e soprattutto del giudice amministrativo, che può annullare d'ufficio il contratto in via di autotutela se questo è ritenuto potenzialmente dannoso per l'ente. Se gli amministratori non si attiveranno in questo senso spiega la Corte "la loro condotta potrebbe essere censurata sotto il profilo della colpa grave".

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