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Detroit, la bancarotta è incostituzionale?

Secondo un giudice la bancarotta violerebbe la Costituzione del Michigan: incerto il destino degli oltre 100mila creditori della città di Detroit.
A cura di Redazione
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Ancora nubi minacciose sul cielo di Detroit, dopo che la bancarotta dichiarata qualche giorno fa sembrava potesse essere d'aiuto alle migliaia di creditori. Invece ecco arrivare la doccia gelata, con il terrore di un pronunciamento definitivo della corte federale dello Stato del Michigan. Secondo il giudice Rosemaria Aquilina, infatti, il processo verso la bancarotta violerebbe la costituzione dello stato del Michigan, dal momento che impedirebbe il riconoscimento dei diritti acquisiti dei pensionati cittadini. A riportarlo è il sito della Abc che spiega però come il procedimento sia portato avanti dai legali dei pensionati nonostante secondo alcuni analisti "le possibilità che il procedimento di bancarotta si arresti e venga dichiarato incostituzionale sono prossime allo zero".

Ricordiamo che la decisione di ricorrere alla bancarotta, cui Detroit arriva dopo anni di dissesto finanziario e miliardi di dollari di debiti, era stata presa dal commissario straordinario Kevyn Orr proprio con l'intento di accedere al famoso Chapter 9 ed ai fondi per la ricomposizione dei debiti. Debiti che si aggirano intorno ai 20 miliardi e che hanno fatto di Detroit la più grande città statunitense a fallire (oltre che ad impoverirsi in maniera enorme dal punto di vista demografico).

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