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Destinazione Italia: il Governo cerca risorse all’estero, partono le privatizzazioni

Semplificazione e razionalizzazione delle normative per attrarre investimenti dall’Estero: accordo nel Consiglio dei ministri per il provvedimento “Destinazione Italia”.
A cura di Redazione
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Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al piano "Destinazione Italia", approvando la bozza di un documento che contiene provvedimenti "per l'attrazione degli investimenti esteri e il rilancio della competitività". Si è partiti dalla considerazione che la tenuta dell'economia italiana in un periodo di crisi è dovuta alla forza dell'export e alla capacità di rilanciarsi nel mercato internazionale. Da qui l'esigenza di un piano organico che disciplini "la democrazia della crescita", con norme in grado di semplificare e razionalizzare i processi di inserimento degli investitori stranieri in Italia. Si tratta, come ha spiegato Letta, di "un piano di attrazione degli investimenti a cui diamo molta importanza, ci sarà una consultazione pubblica con soggetti istituzionali e pubblici che durerà un paio di settimane, ma è importante dare un segno forte al mondo di coloro che sono interessati a fare investimenti economici e finanziari".

In tal senso, Zanonato ha spiegato che c'è la volontà del Governo di semplificare alcuni passaggi burocratici (ad esempio sulla questione dei visti) e snellire le procedure per l'ingresso degli investimenti. Dunque via libera anche ad un pacchetto di privatizzazioni che potrebbe "favorire anche gli investimenti interni", anche se Letta (di fronte ad una precisa domanda) non ha voluto specificare di che tipologia. E proprio su tale  misura si concentrerà il lavoro dei prossimi giorni, anche in considerazione della polemiche delle scorse settimane sul pericolo di "svendere a capitali stranieri" il patrimonio pubblico.

Parte della bozza è poi anticipata dalle agenzie, per quel che riguarda la possibilità di rivedere "i criteri di assegnazione dei beni e la durata dei contratti delle concessioni balneari, prevedendo gare che accrescano la concorrenza tra i diversi gestori. Anche la quantificazione dei parametri economici minimi per l'assegnazione deve essere adeguata ai valori di mercato correnti".

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