22 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Delitto Garlasco, Stasi in aula a Milano: è ancora battaglia sulla bici nera

Il 30 aprile la Corte d’Assise d’Appello deve decidere se riaprire il dibattimento a carico di Alberto Stasi, imputato per l’omicidio della fidanzata Chiara Poggi.
A cura di Susanna Picone
22 CONDIVISIONI
Immagine

Arriverà a fine mese, il prossimo 30 aprile, la decisione della Corte d’assise d’appello di Milano sulla riapertura del dibattimento nel processo a carico di Alberto Stasi, imputato per l’omicidio della fidanzata Chiara Poggi. La ragazza fu uccisa nel 2007 nella sua villetta di Garlasco, in provincia di Pavia. Oggi in aula a Milano, dopo le conclusioni dell’intervento del professor Angelo Giarda e dell’avvocato Giuseppe Colli, i difensori di Stasi, hanno preso la parola per le repliche il sostituto procuratore generale Laura Barbaini e l’avvocato dei Poggi, Gian Luigi Tizzoni, e poi ancora i legali dell’imputato per le controrepliche. Nel corso della prima udienza del processo l’accusa e parte civile hanno chiesto di riaprire il dibattimento, come suggerito dalla Corte di Cassazione che ha annullato l’assoluzione di Stasi. Anche oggi al centro del dibattito vi è stata la bicicletta nera da donna che una vicina di casa di Chiara Poggi disse di aver visto vicino al muro della villetta di Garlasco. Sulla bici accusa e parti civili hanno insistito affinché venga sequestrata per nuovi accertamenti in quanto, come ha spiegato Tizzoni, le sentenze di primo e di secondo grado, pur concludendo genericamente che non è di Stasi, avevano dato per certo che l'assassino aveva una bici nera da donna. Inoltre per la Cassazione è un indizio a carico dell’imputato.

La polemica sulla bicicletta nera nella disponibilità degli Stasi – L’avvocato ha inoltre detto che su questa bicicletta nera l'ex maresciallo dei carabinieri di Garlasco, Francesco Marchetto, “ha reso falsa testimonianza” sulla deposizione di Franca Bermani, la vicina di casa dei Poggi che aveva dichiarato di averle vista nel giorno del delitto. A scatenare la polemica tra accusa e difesa è stato anche un accenno al ruolo svolto da Nicola Stasi, papà di Alberto morto alcuni mesi fa, proprio in relazione agli accertamenti sulla bici nera. Per la difesa è stato “un vergognoso attacco alla memoria di Nicola Stasi adombrare quasi una sua eventuale complicità”.

22 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views