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Lodovica Comello torna con L’Asciugona: “Uso l’ironia per abbattere i pregiudizi sulle madri”

Cantante, presentatrice e podcaster, Lodovica Comello ha ripreso a raccontare la maternità, i pregiudizi e gli stereotipi nella quarta stagione de L’Asciugona.
A cura di Francesco Raiola
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Si chiama L'asciugona il podcast sulla maternità di Lodovica Comello, arrivato alla quarta stagione. Dieci puntate, disponibili ogni mercoledì, con alcuni ospiti che perla prima volta l'accompagneranno per parlare di genitorialità. In maniera ironica, ma non superficiale, Comello gioca coi luoghi comuni della maternità per raccontare, partendo dalla sua esperienza con Leo, le bellezze e le difficoltà dell'essere genitori. Si parte dai terrible two, l'arrivo dei due anni, per poi addentrarsi in temi come lo spannolinamento, le pressioni sul secondo figlio, l'asilo nido, i malanni, l'organizzazione delle vacanze etc. Ospiti della stagione sono Paola Turani, Nick Cerioni, Alice Mangione e la Dott.ssa Valentina Paolucci.

Come ti spieghi il successo enorme de L’asciugona?

Credo ci fosse molta voglia, da parte di molte donne, di ascoltare un punto di vista "fuori dai denti" di una neo-mamma su determinate questioni di cui sempre troppo poco si parla. Credo anche che il fatto che gli argomenti vengano trattati sempre con tono ironico aiuti a sdrammatizzare anche i temi più delicati (come l’allattamento, le pressioni sociali rivolte alle madri, il rapporto con il proprio corpo dopo l’arrivo di un figlio ecc ecc). Mi piace cercare di trovare il lato comico di ogni situazione, dove possibile, mi aiuta a processare meglio le cose e ad alleggerire l’animo!

Quanto c’è bisogno di parlare di maternità e, in generale, di genitorialità cercando di andare oltre i luoghi comuni?

C’è un enorme bisogno di parlare di maternità e genitorialità, sempre di più e sempre più trasparentemente, specialmente di questi tempi dove si tenta di negare tutti i passi avanti fatti (con fatica) negli anni, a livello di diritti civili e umani e di parità. Per qualche assurdo motivo abbiamo ancora e sempre il bisogno di dire la nostra sulle vite degli altri, le scelte degli altri, l’amore degli altri e le famiglie degli altri. E questo credo sia dato proprio dalla mancanza di conoscenza dell’altro. E in questo senso io, nel mio piccolo, con L’Asciugona, ho cercato di stabilire un dialogo volto a sensibilizzare gli ascoltatori su cosa significa avere un figlio oggi, sulle difficoltà di una mamma, sui pregiudizi che la affliggono quotidianamente, sulle aspettative che le vengono addossate, sulla mancanza di aiuti concreti. E sono felice che, in questo dialogo, siano in molti a credere e a partecipare

Questa quarta stagione arriva con i terrible two: ci racconti cosa ascolteremo nel prosieguo delle puntate?

Dopo i terribile two, che è l’ora bestia nera di ogni tappa evolutiva che si rispetti, ho voluto parlare di temi più pratici come lo spannolinamento, le vacanze con figli, le attività extrascolastiche… ma allargare anche a temi più universali come le pressioni sociali rivolte alle donne che devono per forza fare un figlio (e quando ne hanno fatto uno ne devono fare subito un altro o altri due…) alla “mompetition”, la competizione che si innesca fra le mamme, a come cambiano i rapporti e le dinamiche sociali, agli stereotipi di genere presenti nella vita dei bambini sin dall’infanzia.

Come mai questa volta hai deciso di farti accompagnare da alcuni ospiti? In cosa, ciascuno di loro, ti aiuta?

Asciugare in due è molto più divertente! Diciamo che in quattro stagioni de L’Asciugona ho raccontato molto di me, ma proprio perché alla base di questo podcast c’è il confronto con l’altro, ho pensato che fosse d’obbligo portare nuovi punti di vista. Ed è per questo che ho coinvolto Paola Turani, molto seguita sui social, abituata a schivare quotidianamente attacchi, pregiudizi, domande indiscrete e pressioni da parte di chi la segue. Poi ho avuto Alice Mangione, della Pozzolis Family, di cui sono fan e che usa sempre un tono ironico e dissacrante sui suoi canali per raccontare la sua vita in famiglia. Con lei abbiamo parlato della competizione fra le mamme (e mi ha fatto molto ridere). È venuto anche Nick Cerioni a trovarmi e a portarmi il suo punto di vista su come sia cambiata la sua vita sociale e quella del suo compagno, dopo l’arrivo dei gemelli. Infine ho chiesto l’aiuto di Valentina Paolucci, la Dottoressa Dei Bambini, seguitissima dai genitori sui social, che ha dipanato la nebbia che mi avvolgeva sulla questione dei malanni e dei contagi frequentissimi all’asilo nido, se esiste qualcosa prevenirli e come comportarsi per preservare il proprio figlio e la comunità di bambini in generale.

Lodovica Comello
Lodovica Comello

Quali sono, stando alla tua esperienza, ancora oggi, i luoghi comuni più difficili da smontare per le madri?

Credo che il luogo comune principale sia quello dell’istinto materno che possiede ogni donna. Della madre-Terminator, accecata dall'amore e dalla voglia di stare con i propri figli e che fa del prendersene cura la sua unica missione di vita. Spoiler: non tutte provano lo stesso! Moltissime donne hanno ambizioni di natura diversa da quelle dell'avere figli, che non escludono comunque il fatto di farli. Per le donne non è automatico né istintivo fare le mamme. Non l’hanno mai fatto prima, proprio come gli uomini, e proprio come loro non ci capiscono niente quando arriva un bambino. Poi, che siano loro quelle che, nell’80% dei casi, all’interno della coppia si fanno carico di default della cura del figlio rinunciando spesso al proprio lavoro e alla propria indipendenza, dipende unicamente da quel tanto antipatico retaggio culturale che prevede che i papà vadano a lavorare e le mamme a casa a crescere i bambini.

Cosa hai imparato in questi anni di podcast accompagnati alla crescita di Leo?

Continuo ad imparare a fare la mamma come meglio riesco, e continuo a confermare l’unica grande regola e certezza che ho: che non esistono regole! Mi piacerebbe molto scrivere un episodio dove finalmente dico: “Ooooh, mamme… c’è voluto un po’ ma finalmente siamo arrivati al punto in cui Teo è un bambino felice, stabile, indipendente, tranquillo e io finalmente ho imparato tutto su come essere una brava mamma!". Ma per ora è tutto un saliscendi di teorie ed eccezioni che smentiscono teorie.

È ancora un Paese con difficoltà per le madri lavoratrici?

Beh mi sembra di aver capito che siamo fra i più scarsi in Europa in termini di supporto alle famiglie con figli e fra i meno accoglienti con le madri di ritorno dal congedo. L’iter è un po’ triste, e spessissimo prevede che la madre, che rientra in part time e percepisce stipendio ridotto, faccia i conti con i costi elevati delle strutture di asilo e alla lunga si veda costretta ad abbandonare il lavoro per prendersi cura personalmente del bambino piccolo, lasciando che sia il padre l’unica fonte di ingresso economico e sostentamento della famiglia. Così facendo però, oltre a rinunciare alla sua indipendenza economica, rinuncia anche ad avere un fondo garantito che la protegga in un futuro nel caso la coppia dovesse separarsi.

Quali sono i tuoi progetti futuri?

Ci sono varie cose in cantiere di cui sono molto contenta, presto potrò rivelare qualcosa. Ma ora come ora il mio obbiettivo principale è di coltivare L’Asciugona e farla crescere, magari declinandola anche ad altre versioni chi lo sa!

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