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Antonello Venditti: “Inseriamo la musica pop nella Costituzione, diamo dignità a De Andrè e Geolier”

Antonello Venditti, in un intervento al Ministero della Cultura a Roma con il sottosegretario Gianmarco Mazzi, ha espresso la necessità di introdurre la musica nella Costituzione Italiana.
A cura di Vincenzo Nasto
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Antonello Venditti, foto Comunicato Stampa
Antonello Venditti, foto Comunicato Stampa

In occasione dell’anniversario dei 40 anni di Cuore, l’album che contiene anche Notte prima degli esami, oltre a Ci vorrebbe un amico e Piero e Cinzia, Antonello Venditti ha annunciato di aver chiesto che la Musica sia inserita nella Costituzione. Il cantautore lo ha fatto al tavolo col Sottosegretario alla Cultura Gianmarco Mazzi e avrebbe dovuto farlo assieme al Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano che è arrivato con oltre 40 minuti di ritardo, in tempo per salutare e andare via, accompagnato dall’ironia di Venditti.

Ho pensato e chiesto che la Musica sia inserita nella Costituzione, nessuno ha mai pensato di sostenerla ma la si lascia in mano alle multinazionali. Eppure bisogna dare dignità a De Andrè e a Geolier: la musica pop ha unito il Paese, senza musica la vita non ci sarebbe – ha spiegato Venditti, che più volta ha parlato di ridarle dignità –. È altresì assurdo che la musica non abbia luoghi per sé, ma la si faccia in posti come gli stadi o nei teatri. A questo punto preferisco essere ricordato per aver portato la Musica nella Costituzione piuttosto che per tutta la musica che ho fatto”.

Venditti: "Desidero un'Italia in cui le persone siano libere di avere il genere sessuale che vogliono"

All'appuntamento era atteso anche il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, ma dopo 40 minuti di attesa, l'autore romano ha deciso di iniziare a suonare lo stesso per il pubblico in sala, non risparmiando una stoccata tra l’ironia e la critica: "Ministro o non Ministro, la vita va avanti. Ha perso un’ottima occasione di sentire questa esibizione" ha detto prima di mettersi al piano per suonare Notte degli esami davanti a una sala piena anche di studenti. Il Ministro è poi finalmente arrivato alla fine delle esibizioni di Notte prima degli esami e Ci vorrebbe un amico. Dopo un rapido scambio di battute, Venditti ha espresso il desiderio di "un'Italia reale, vera, in cui le persone siano libere di avere gli amici che vogliono, il genere sessuale che vogliono e le religioni che vogliono. In questo Paese c’è bisogno di Cultura, e il luogo più sacro dedicato alla libertà è la scuola". Il cantautore romano è ritornato anche sugli scontri avvenuti tra poliziotti e studenti – argomento che tocca in una canzone come Qui, presente bell’album, che ha come sfondo i fatti di Valle Giulia -, precisando: "La polizia dovrebbe accompagnare la democrazia, se faccio una manifestazione, la polizia perché deve opporsi? Accompagniamoci! Era quello che diceva Pasolini".

Il concerto evento per i 40 anni dell'album Cuore all'Arena di Verona

L'intervento di Venditti arriva a poco più di una settimana dal concerto evento all'Arena di Verona. Infatti, il prossimo 19 maggio, l'autore romano celebrerà sul palco di uno dei luoghi più suggestivi per la musica italiana i 40 anni di cuore. L'evento, denominato "Notte prima degli esami 1984-2024 40th anniversary", ripercorrerà il 10° album in studio dell'autore romano, con alcuni dei brani più importanti del suo repertorio. Da Notte prima degli Esami, protagonista anche al Festival di Sanremo 2024 nella serata Cover, interpretato da Gazzelle e Fulminacci, a Piero e Cinzia e Ci vorrebbe un amico. L'appuntamento all'Arena di Verona rappresenterà la data 0 di una lunga estate in cui il cantautore riporterà sul palco anche il suo animo politico come in Qui e in L'ottimista: negli ultimi anni Venditti ha attraversato in lungo e in largo l'Italia con Francesco De Gregori, e adesso ritorna con un viaggio personale.

Come nasce l’album Cuore

Ma come nacque Cuore? L'album arrivò dopo due anni di esilio in Brianza dell'autore romano, costretto da Lucio Dalla a ritornare nei primi anni '80 nella sua città. Dai racconti dell'epoca, proprio Lucio Dalla gli avrebbe trovato una sistemazione, una dimensione familiare che lo riappropri dei suoi spazi. Nei primi mesi dal ritorno a Roma, Venditti scrive Grazie Roma, Notte prima degli esami e Ci vorrebbe un amico. E se il primo singolo diventerà l'inno della squadra di calcio maschile della Roma, anche grazie ai festeggiamenti dello scudetto nel 1983, Ci vorrebbe un amico prende una traiettoria diversa. Il brano, dedicato a Lucio Dalla che lo ha aiutato nel suo ritorno a Roma, verrà cantata per la prima volta il 30 maggio 1984 al Circo Massimo, questa volta per consolare la tifoseria giallorossa dopo la sconfitta in finale di Champions contro il Liverpool ai rigori, dopo gli errori di Bruno Conti e Francesco Graziani. A rendere più amara la sconfitta, la sede della finale che venne designata per l'occasione: lo stadio Olimpico di Roma, con oltre 69mila spettatori.

L'influenza di un album, uscito poi il 20 luglio 1984, toccherà tutti gli strati della città capitolina. Venditti racconterà anche l'edonismo degli anni '80 in Non è la cocaina, dove reclama la necessità di una realtà collettiva che si scontri con l'individualismo delle sostanze stupefacenti. Un progetto tra i più impegnati dell'autore romano, che chiude l'album con L'ottimista e Stella. Se nel primo, viene utilizzata la figura specchio dell'ottimista per descrivere la figura politica predominante dell'epoca, il segretario del PSI Bettino Craxi, molto più diretto è il riferimento in Stella. Si tratta di un brano dedicato alla strage di mafia di Capaci e Stella del 1992, ma soprattutto una preghiera laica per le morti di Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani, gli agenti della scorta di Giovanni Falcone.

di Francesco Raiola e Vincenzo Nasto

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