Andrea Bocelli: “L’amicizia con Pavarotti nata da un litigio pazzesco. Se oggi canto così è grazie a lui”

Andrea Bocelli ha da poco ultimato un passaggio epocale che segnerà, ancor di più, la sua carriera. Il cantante, infatti, è entrato a far parte della AEG Presents, leader dell’intrattenimento dal vivo, che organizza eventi come il Coachella Festival, i tour mondiali di artisti come Taylor Swift, Ed Sheeran, Elton John, dei Rolling Stones. Per questa ragione si tratta di un cambiamento senza precedenti, di cui l'artista toscano racconta l'evoluzione in un'intervista.
La nuova agenzia e l'amicizia con Pavarotti
Sulle pagine di Repubblica, Bocelli spiega cos'è che lo ha spinto ad accettare questo cambiamento così importante e significativo per la sua carriera, ormai trentennale: "La cosa che mi ha fatto decidere, dopo una negoziazione dura, che ho seguito marginalmente, è stato l’entusiasmo di tutti, il ceo, Jay Marciano, in testa. Durante il Coachella ha preso un aereo da Los Angeles ed è venuto a casa mia per conoscermi". A farlo cedere, quindi, è stato l'aspetto umano. Intanto, gli eventi a cui dovrà prendere parte da qui ai prossimi mesi, tra cui un tour mondiale, sono tantissimi, oltre ai concerti a Pompei per il prossimo giugno, a settembre è previsto il concerto Pavarotti 90, per celebrare i 90 anni dalla nascita del maestro e in merito al loro incontro, Bocelli racconta:
Luciano è stato fondamentale. Se posso cantare come faccio oggi è perché ho acquisito una tecnica giusta grazie a lui. Credo che avesse un’onesta ammirazione per la mia voce, mi ha chiamato a cantare per il suo matrimonio. E ho contatto ai suoi funerali. Pensare che tutto è cominciato da un litigio pazzesco. Ci fu una discussione tremenda al telefono, non se ne veniva fuori. Allora chiesi al mio amico, il maestro Carlo Bernini, di accompagnarmi a casa di Luciano a Pesaro. Non ne ho mai parlato. Ero giovane, avevo fatto critiche stupide, inopportune. Pavarotti mi portò in una stanza e mi disse: “Quando non sei nessuno, devi imparare a stare zitto. Te lo dico ora che non sei nessuno, e te lo dico per quando sarai il numero uno”. Ci chiarimmo, eravamo commossi e mi abbracciò.
I momenti più importanti della sua carriera e il legame con la sua famiglia
Lo scorso luglio, invece, l'evento per i suoi 30 anni di carriera, insieme a tanti artisti e se dovesse pensare al momento più importante della sua carriera: "Forse il concerto a Central Park nel 2011 con Céline Dion e Tony Bennett. Ma anche il debutto al Metropolitan, New York ha segnato la mia carriera". Pensando ai suoi genitori: "Spero che siano contenti. Tutto è cambiato quando ho vinto a Sanremo nel 1994, mi commuove pensare che si siano sentiti alleggeriti. Da padre li capisco". E a proposito dei suoi figli:
Hanno respirato musica da quando sono nati, non solo attraverso il canto del babbo, ma vivendo a contatto con grandissimi artisti. Sono fortunati. Ho sempre spiegato che il merito non esiste. Quando hai dei talenti non sono merito tuo, ma doni del cielo: nessun vanto.
Da più di vent'anni, invece, il matrimonio con sua moglie Veronica procede lineare, momenti di gelosia o di titubanza non ce ne sono stati: "Mai. Non me ne ha dato motivo, poi 23 ore su 24 è con me, non mi lascia andare. Dice agli uomini da soli combinano guai. E ha ragione. La differenza di età non la sento, ci compensiamo: lei è più matura, io sono infantile".