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Caso Scajola, Chiara Rizzo agli arresti domiciliari

La moglie dell’ex parlamentare Amedeo Matacena era stata arrestata a Nizza lo scorso 11 maggio con l’accusa di aver favorito la latitanza del marito.
A cura di Biagio Chiariello
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Chiara Rizzo, moglie di Amedeo Matacena, coinvolta nell'inchiesta sul presunto favoreggiamento della latitanza del marito a Dubai nell'ambito della quale è stato arrestato anche l'ex ministro Claudio Scajola, è stata scarcerata. Il giudice ha accolto la richiesta di attenuazione della misura cautelare avanzata dai legali della Rizzo, i legali Carlo Biondi e Bonaventura Candido. Nello specifico è stata chiesta "l'applicazione della nuova norma per la quale non può essere applicata la misura cautelare se la eventuale pena da applicare sarà inferiore a 3 anni”. La donna era stata arrestata l’11 maggio a Nizza e dal 20 dello stesso  mese era detenuta nel carcere reggino di Arghillà. Nei suoi confronti, le accuse di intestazione fittizia di beni e procurata inosservanza di pena nell'ambito dell'operazione Breakfast, che aveva visto finire in carcere anche Scajola, cui successivamente sono stati concessi i domiciliari.

La Rizzo ai domiciliari dalla cugina

"Siamo contenti che il giudice abbia riconosciuto che il nuovo decreto legge del 28 giugno sulla custodia cautelare in carcere, che era già in vigore al momento dell'ultimo rigetto, fosse applicabile anche a Chiara Rizzo, che ha subito, a nostro avviso, un lungo ed ingiustificato periodo di custodia cautelare in carcere". Così gli avvocati Biondi e Candido. "La misura disposta dal gip – hanno aggiunto i legali – consentirà, soprattutto, il riavvicinamento di Chiara Rizzo ai due figli, dai quali è lontana da oltre due mesi". La donna – ha spiegato l'avvocato Biondi – trascorrerà i domiciliari nella residenza di una cugina, a Castanea delle Furie, nel messinese. Chiara Rizzo, fanno notare i suoi avvocati, è incensurata e la pena prevista per i reati per i quali si trova in carcere va da tre mesi a sei anni.

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