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Case a 1 euro in Italia, i comuni che hanno deciso di svendere immobili per ripopolare i borghi

Sono circa una ventina i comuni italiani che hanno aderito al progetto Case a 1 euro svendendo gli immobili più malridotti con obbligo di ristrutturazione per i nuovi proprietari con l’obiettivo dichiarato di ripopolare e riqualificare i borghi ormai spopolati e malridotti. Le richieste arrivano sopratutto da stranieri, affascinati dall’idea di poter trovare una casa nel bel Paese a poco prezzo.
A cura di Antonio Palma
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Come fare per rianimare un piccolo paesino vittima dello spopolamento e di conseguenza con sempre più abitazioni abbandonate e in rovina? È la domanda che da decenni ormai attanaglia gli amministratori locali dei piccoli borghi italiani sparsi da nord a sud della Penisola. Una domanda a cui molti Comuni hanno deciso di rispondere con una soluzione radicale e che in alcuni casi si è rivelata di successo: svendere gli immobili più malridotti con obbligo di ristrutturazione per i nuovi proprietari. Si tratta del progetto case a un euro a cui diverse amministrazioni hanno aderito, ognuna a modo suo, con obblighi diversi e con meccanismi differenti, mettendoci vicino in alcuni casi anche altri incentivi per attirare i potenziali acquirenti. Dalle prime sparute iniziative, avviate ormai una decina di anni fa e purtroppo con poca fortuna, il progetto ora si è allargato a un ventina di borghi che vanno dal Piemonte fino alla Sicilia,  attirando l'attenzione soprattutto di stranieri, affascinati dall'idea di poter trovare una casa nel bel Paese a poco prezzo.

In principio fu Salemi, nel Trapanese, a proporre il progetto di recuperare le case in abbandono. Era il 2008 e Vittorio Sgarbi, appena insediatosi come sindaco, portò all'attenzione del consiglio comunale l'idea di vendere a un euro case diroccate per farle ristrutturare ai proprietari. Un'idea che, a parte gli entusiasmi iniziali, ebbe poca fortuna e uno strascico giudiziario ma che ha fatto da apripista a tantissime altre iniziative analoghe che ora stanno dando i loro frutti. Proprio in Sicilia c'è il maggior numero di comuni che hanno deciso di aderire al progetto. A farne un elenco è il sito casea1euro.it che da alcuni anni ha deciso di seguire questi progetti attivando un portale web in collaborazione con le amministrazioni locali per darne maggiore visibilità.

"In qualche caso è stato messo in vendita soltanto un paio di case, mentre in altri l'offerta è molto ampia" spiegano i gestori del sito, che stimano siano già state vendute di circa 200 edifici attraverso l'iniziativa delle Case a un euro. Una dei borghi in cui iniziativa ha avuto particolare successo è  Mussomeli, in provincia di Caltanissetta, dove ormai si sono raggiunte le cento vendite e sono anche partiti i primi lavori di ristrutturazione. Gli acquirenti sono soprattutto cittadini stranieri. "Non è raro ormai, entrare in un ristorante, in una pizzeria e in un bar di Mussomeli e sentire qualcuno che parla in francese, in inglese. Questi sono i primi frutti del lavoro di pianificazione e promozione del progetto "Case1Euro ma siamo appena all'inizio" ha confermato il sindaco della cittadina.

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