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Casa Pound: si indaga sui rapporti con gli ultras

Vanno avanti le indagini sui militanti napoletani di Casa Pound. Scoperto un importante finanziatore (proveniente dal campo della ristorazione) e legami con la tifoseria napoletana.
A cura di Davide Falcioni
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Roma blindata, corteo Casapound

Chi foraggia economicamente Casa Pound Italia? E' questa una domanda che da anni si pongono in molti e finalmente si iniziano ad intravedere delle risposte. L'inchiesta scattata pochi giorni fa che ha portato al fermo dei militanti di Napoli rivela come sia un imprenditore del campo della ristorazione a finanziare le scorribande dei "fascisti del terzo millennio": è quanto emerge da un intercettazione del 15 gennaio scorso, nella quale Enrico Tarantino (leader dell'associazione) si confida ai presunti soci Giuliano Coda, Andrea Coppola, Giuseppe Savuto, Luigi De Martino e racconta come arrivano i soldi in sezione: "Li vedi questi soldi – dice Tarantino al centro della sezione Berta di via Foria – ce li ha dati un camerata, uno che possiede una quarantina di pizzerie tra Napoli e provincia e ci ha dato un contributo, lui è miliardario e ci ha dato una cosa di soldi".

Ma dalle indagini sono emersi anche i legami con alcune frange ultras del Napoli e di altre squadre di categorie minori. Lo scopo era sempre il solito: organizzare degli scontri contro militanti di sinistra e forze dell'ordine. Nel mirino in particolare la manifestazione nazionale di Casa Pound del 26 novembre 2011: un'iniziativa ufficialmente pacifica, ma all'ombra della quale, secondo gli investigatori, si muoveva anche l'ala "militare" dell'organizzazione neofascista. L'indagine condotta dal Ros e coordinata dal procuratore aggiunto Rosario Cantelmo va avanti. Dagli atti traspare anche il rischio di una "saldatura" tra estremismo politico e gli ambienti più violenti della tifoseria.

E tra le inttazione ne emerge una, dell'ottobre del 2011,  nella sezione "Berta" di Casa Pound nella quale si discute di come colpire gli avversari politici. Andrea Coppola (leader di Blocco studentesco, raggiunto da obbligo di dimora nel quartiere Vomero) dice: "Mi devo togliere lo sfizio di tirare una molotov nella sezione dei Carc", i comitati di appoggio della resistenza per il comunismo. E un interlocutore non identificato propone: "Andiamo a picchiare questi di sinistra alle partite", parlando dell'Internapoli e del Marano. Tarantino scuote il capo, liquidando la proposta come "perdita di tempo", ma un altro propone "di assistere alle partite per vedere gli striscioni e avere la certezza dell'appartenenza politica".

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