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Caritas: in Italia sempre più poveri, soprattutto tra i giovani

Secondo il nuovo rapporto di Caritas e Fondazione Zancan in Italia anche chi ha casa e lavoro non riesce ad arrivare a fine mese. Sempre di più quelli che si rivolgono ai centri di ascolto per i bisogni primari, soprattutto tra gli under 35.
A cura di Antonio Palma
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Secondo il nuovo rapporto di Caritas e Fondazione Zancan in Italia anche chi ha casa e lavoro non riesce ad arrivare a fine mese. Sempre di più quelli che si rivolgono ai centri di ascolto per i bisogni primari, soprattutto tra gli under 35.

In Italia ci sono sempre più poveri, a ricordarcelo è il nuovo rapporto che la Caritas insieme alla Fondazione Zancan stila ogni anno per osservare il fenomeno della povertà nel nostro Paese. Il rapporto parte dai dati istat che hanno rilevato che dal 2007 al 2010 i poveri sono aumentati del 13,8%, arrivando ad essere più di 8 milioni. Certamente però il fenomeno è cambiato nel tempo, i nuovi poveri italiani, a volte, possiedono anche una casa e un lavoro ma non c’è la fanno ad arrivare a fine mese.

Ad evidenziarlo sono le numerose richieste di aiuto che arrivano alla Caritas che da sempre è impegnata sul territorio attraverso centinaia di Centri di Ascolto. Nel quadriennio preso in considerazione, la Caritas ha riscontrato un aumento dell’80% nelle richieste di aiuto economico, proveniente sia da italiani che da cittadini stranieri residenti nel nostro Paese.

Quello che vuole mettere in evidenza l’11esimo rapporto della Caritas, presentato oggi, è che oltre ad una povertà economica le persone in difficoltà si sentono private anche dei loro diritti. Il rapporto dall’emblematico titolo ‘Poveri di diritti' evidenzia, infatti, che quello economico è solo il primo di una serie di problemi che vengono posti dalle persone che si rivolgono ai centri. Associazioni di volontariato, parrocchie e altri enti vengono sempre più spesso interpellate per problemi di natura occupazionale ed abitativa ma anche per problemi familiari. Infatti, il coinvolgimento di soggetti terzi nei problemi quotidiani degli italiani è aumentato di ben il 90%.

Come dicevamo la povertà cambia, ora coinvolge tutto il nucleo familiare e a farne le spese maggiori sono i soggetti più deboli cioè donne e giovani. Soprattutto questi ultimi hanno risentito in maniera devastante gli effetti della crisi economica che stiamo attraversando. Nel corso degli anni dal 2005 al 2010 i giovani che si sono rivolti ai centri sono aumentati del 60% ed oggi il 20% di quelli che chiedono aiuto ai centri della Caritas hanno meno di 35 anni. Sempre secondo il rapporto, mentre sono in calo le richieste per disagi di tipo psicologico e da dipendenze, sono aumentate invece le domande di assistenza per bisogni legati alla sopravvivenza quotidiana, come cibo e medicinali arrivate ad essere l'81,9% del totale delle richieste di aiuto.

Una particolare attenzione secondo la Caritas andrebbe dedicata a come vengono investite le risorse riservate alla spesa sociale. Secondo il rapporto le istituzioni e in primis i comuni spendono senza un reale criterio o un progetto orientato al futuro. Se la spesa nel tempo è cresciuta, anche se minimamente, il problema principale è che “si continua a ragionare in una logica di emergenza, si preferisce erogare contributi economici invece di attivare servizi sul territorio”. La situazione che si sta creando è frutto anche di queste scelte politiche che rischiano “di rendere cronico il problema” della povertà invece di risolverlo.

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