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Camorra, richiesta d’arresto per il deputato di FI Luigi Cesaro. Lui: “La Camera autorizzi l’arresto”

L’ex presidente della Provincia di Napoli, oggi parlamentare di Forza Italia, avrebbe avuto rapporti con la Camorra in cambio di appalti.
A cura di Davide Falcioni
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UPDATE: In seguito alla richiesta d'arresto nei confronti di Luigi Cesaro l'esponente di Forza Italia ha commentato: "Grande è la mia amarezza di fronte ad un'accusa ingiusta rispetto alla quale ho più volte ribadito la mia totale estraneità. Nel contempo – ha aggiunto – mi sento però sollevato perché nell'ambito di un formale procedimento avrò la possibilità di difendermi fiducioso come sempre nella capacità della magistratura di accertare la verità nel rispetto delle prerogative difensive evitando di lasciarsi irretire da facili e suggestivi teoremi". L'ipotesi di reato per l'esponente di Forza Italia è di concorso esterno in associazione per delinquere di stampo mafioso, concorso in turbata libertà degli incanti ed illecita concorrenza con violenza e minaccia aggravati dall'aver agevolato il clan "dei casalesi" – fazione Bidognetti". "Come già anticipato – ha ribadito Luigi Cesaro – chiederà che la Camera dei Deputati autorizzi rapidamente l'esecuzione del provvedimento sia perché ritengo giusto che io venga trattato come un comune cittadino, sia perché, finalmente, potrò uscire da un incubo che mi accompagna da anni".

La Direzione distrettuale antimafia di Napoli ha emesso una richiesta d'arresto, accolta dal Tribunale, nei confronti dell'ex presidente della Provincia di Napoli Luigi Cesaro, attualmente parlamentare di Forza Italia. L'ordinanza è stata rilasciata al termine delle indagini coordinate la procuratore aggiunto  Giuseppe Borrelli e dai pm Antonello Ardituro, Marco Del Gaudio e Cesare Sirignano. Gli inquirenti hanno fatto luce sulle accuse del pentito Luigi Guida a proposito di alcuni appalti assegnati a Lusciano grazie ai fondi del pip, piano per lo sviluppo finalizzato al rilancio di alcune aree dell'hinterland casertano. Secondo Guida, ex membro del clan camorristico dei Casalesi, due appalti vennero assegnati – su pressioni del clan Bidognetti e grazie alle complicità di alcuni personaggi della politica locale come l'ex Udeur Nicola Ferraro – alle aziende della famiglia Cesaro. Tra le accuse nei confronti di Cesaro ci sono turbativa d'asta e presunti legami con la camorra in relazione alla costruzione di un complesso sportivo. L'imputato nei giorni scorsi aveva fatto sapere di essere pronto a rinunciare allo scudo dell'immunità parlamentare.

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