Brasile, per evitare l’arresto Lula potrebbe diventare ministro del governo Rousseff
L'ex presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva, 70 anni, potrebbe accettare un incarico nel governo di Dilma Rousseff. Un incarico grazie al quale potrebbe evitare l’arresto chiesto dalla procura di San Paolo nell’ambito dell’inchiesta sullo scandalo Petrobas. Manca, comunque, ancora l’annuncio ufficiale della nomina. Secondo quanto aveva fatto sapere il quotidiano O Globo, Lula avrebbe accettato l'incarico di ministro capo della segreteria della presidenza (l'equivalente italiano del ministro per i Rapporti con il Parlamento), ma appunto l'annuncio ufficiale è slittato forse per la concomitanza con lo scoop di un settimanale che ha anticipato alcune dichiarazioni di un senatore “pentito”, Delcidio do Amaral, secondo il quale Lula e Dilma Rousseff avrebbero tentato di ostacolare le indagini.
L’indagine nei confronti dell’ex presidente Lula – All’inizio di marzo Lula era stato fermato dalla polizia brasiliana nell’ambito di un nuovo filone delle indagini sul grosso caso di corruzione legato agli affari della società pubblica Petrobras ed era stato formalmente accusato di riciclaggio. Nell’inchiesta sono coinvolte decine persone: vari ex alti dirigenti di Petrobras, altre aziende brasiliane per la costruzione e i lavori pubblici e diversi politici che appartengono soprattutto al Partito dei Lavoratori, quello della presidente Dilma Rousseff e di Lula. Ora se Lula diventerà ministro potrà godere dell’immunità e sottrarsi al rischio di essere arrestato. Secondo fonti vicine alla presidente brasiliana l'ingresso di Lula al governo – ipotesi che circolava già da qualche giorno – potrebbe essere l'ultima carta rimasta in mano alla Rousseff per rimanere alla guida del paese, dopo che domenica centinaia di migliaia di brasiliani sono scesi in piazza per chiedere le sue dimissioni.
