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Elezioni politiche 2018

Berlusconi: “Ho creduto in Renzi, pensavo fosse una ventata di novità ma è finita male”

Silvio Berlusconi parla di Matteo Renzi, spiegando di aver creduto in lui per un periodo pensando che fosse “una ventata di novità”. Ma poi, con il patto del Nazareno, “la collaborazione è finita male, ha mostrato di non voler rispettare alcun patto”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi torna all’attacco del capo politico del M5s Luigi Di Maio dopo che quest’ultimo è andato al Quirinale e ha annunciato che presenterà al presidente della Repubblica una lista di possibili ministri prima del voto del 4 marzo. “Di Maio – attacca Berlusconi – ha presentato la lista dei ministri, ma nella Costituzione è il capo dello Stato che indica la persona a cui dare l’incarico di formare il governo. Si conferma che questi ragazzi non hanno studiato, non sanno proprio niente”. Allora, secondo il leader di Fi, “l’unico modo per difenderci dal pericolo grillino e l’unico voto utile per dare vita a una maggioranza e a un governo stabile è un voto a Forza Italia e al centrodestra. Il Pd è fuori gioco, il M5s è la paralisi, è il caos”, afferma intervistato da Rtl 102.5. Ma Berlusconi ne ha anche per Renzi, spiegando di aver creduto in lui e di aver pensato che fosse una "ventata di novità". Eppure, secondo Berlusconi, Renzi con il patto del Nazareno "ha mostrato di non voler rispettare alcun patto. Quella collaborazione è finita male, Renzi non ha saputo dare un senso al suo partito e il Pd è rimasto una scatola vuota".

La preoccupazione verso un governo a Cinque Stelle, secondo Berlusconi, viene condivisa anche dal presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker: “Juncker mi ha espresso la sua preoccupazione che anche in Italia avesse prevalso un partito come i 5 stelle, che avrebbe potuto essere di sprone ad altre forze di questo tipo in Europa. Questo è il senso dell'affermazione di Juncker, sbagliata, perché le istituzioni europee non dovrebbero mai intromettersi nelle questioni elettorali dei singoli Stati, ma condivisa anche dagli altri membri dell'esecutivo europeo”.

Berlusconi parla anche del candidato premier di Forza Italia, ma ribadisce che il nome non verrà dato in anticipo: “Sono legato a un impegno che ho assunto con la persona che ho in mente come premier, non vuole che il suo nome venga messo nel tritacarne mediatico prima di lasciare l’importante incarico che svolge oggi e occuparsi della presidenza del Consiglio”.

L’appello agli elettori Pd

Berlusconi non risparmia un attacco al Pd, definito come una “scatola vuota, un apparato per la gestione del potere, senza valori né idee”. ”In questa campagna elettorale – accusa ancora – non hanno mai parlato di progetti, solo delle loro diatribe interne. Molti elettori li stanno abbandonando e io ora li incontro delusi nei molti incontri e approfondimenti che stiamo facendo. A loro faccio un appello: l'unico voto utile per avere una maggioranza, un governo stabile e per allontanare il pericolo grillino, è un voto a Forza Italia. Il Pd è fuori gioco. L'alternativa è il caos. O Forza Italia o il caos”.

Berlusconi esclude un accordo con Renzi dopo il voto: “La vedo molto difficile; sono uno dei tanti italiani che ha creduto in Renzi, ha creduto che fosse una ventata di novità. Il patto del Nazareno era un metodo per cambiare insieme la Costituzione che appartiene a tutti. Invece Renzi, in quella occasione, ha mostrato di non voler rispettare alcun patto, faceva approvare cose diverse da quelle concordate; quella collaborazione, che non era un patto politico, è finita male. Renzi, dopo aver reciso il cordone ombelicale che legava il Pd di Bersani e D'Alema alla storia comunista, non ha saputo dare un senso, un progetto al suo partito e il Pd è rimasto una scatola vuota”.

Berlusconi non sarà in piazza con Salvini e Meloni

In un’intervista rilasciata al Quotidiano nazionale, inoltre, Berlusconi parla della manifestazione congiunta con Salvini e Meloni che si potrebbe tenere l’1 marzo a Roma: “Ho fatto una scelta che ha deluso anche molte persone di Forza Italia. Non andrò a nessuna manifestazione di partito, salvo una nella mia città, perché in campagna elettorale non dobbiamo parlarci fra noi, dobbiamo rivolgerci agli altri, agli indecisi, a chi non vuole votare”. E sul post-voto aggiunge: “Se non vincerà nessuno si deve tornare a votare”.

Tornando sulle iniziative elettorali, Berlusconi afferma ancora: “Lo so, incontrare i militanti fa piacere a loro e a me, ma ai fini del risultato elettorale è del tutto inutile, siamo tutti già convinti e consapevoli. Questa campagna dura pochi giorni, bisogna fare delle scelte, è meglio concentrarsi sulle tv, le radio, i giornali, la rete, o incontrare le categorie, per spiegare a tutti come il nostro programma sia conveniente per tutti gli italiani. Per questo non partecipo a manifestazioni pubbliche, né di Forza Italia né di altri partiti”.

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