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Barcellona: trovato un secondo covo dei terroristi. Libero uno degli arrestati

Il giudice ha scarcerato Mohamed Aalla, proprietario dall’Audi usata per l’attacco di Cambrils. In una casa abbandonata in provincia di Tarragona, usata come punto di appoggio dei terroristi di Ripoll gli inquirenti hanno trovato gli scontrini del l’acquisto di almeno 500 litri di acetone usati per preparare nel covo di Alcanar l’esplosivo Tapt.
A cura di Antonio Palma
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È stato scarcerato nelle scorse ore per ordine del giudice uno dei quattro uomini arrestati dalla polizia spagnola in relazione agli attentati di Barcellona e Cambrils e all’esplosione ad Alcanar. Dopo essere comparsi in tribunale rispondendo alle domande, infatti, il giudice ha deciso di negare a due di loro la cauzione, ha prolungato la detenzione di 72 ore al terzo uomo in attesa di verifiche e ha liberato il quarto. L'uomo scarcerato è Mohamed Aalla, proprietario dall’Audi usata per l’attacco di Cambrils in cui è morto anche il fratello ucciso dalla polizia insieme agli altri terroristi della banda.

Secondo il giudice Fernando Andreu, che sta seguendo il processo, contro Aalla non vi sono sufficienti indizi per lasciarlo in carcere anche se resta formalmente indagato nell'inchiesta per omicidio con finalità terroristica. L'uomo infatti ha raccontato che la vettura era intestata a lui per motivi legati all'assicurazione, ma che a usarla abitualmente era il fratello 19enne Said Aallaa.

Restano in carcere invece il 21enne Mohamed Houli Chemlal, l'unico che sembra stia collaborando attivamente con gli inquirenti ricostruendo le varie fasi della preparazione dell'attentato, e il 28enne Driss Oukabir, l'uomo al centro di una inchiesta anche in Italia per aver trascorso a Viterbo alcuni giorni nel 2014.  Driss durante l'udienza ha cambiato versione rispetto a quando affermato alla polizia qualche ora dopo la strage alle Ramblas. Il 28enne ha spiegato che il suo documento di identità non era stato rubato dal fratello terrorista Moussa come affermato in precedenza e ha ammesso di aver affittato lui il furgone bianco della strage, ma credendo servisse solo per un trasloco come gli aveva detto il fratello rimasto ucciso.

Gli inquirenti hanno inoltre trovato un secondo covo che la banda usava come base operativa, una masseria a Riudecanyes, 15 chilometri a ovest di Cambrils. Lo ha rivelato il giudice titolare dell'inchiesta, Fernando Andreu. In questo secondo covo, tra i resti di un falò, la polizia ha trovato la patente dell'autore della strage sulla Rambla, Younes Abouyaaqoub. Nell'immobile sono state trovate prove dell'acquisto di "un ingente quantità di acetone, al momento si è a conoscenza di 500 litri", oltre a "15 federe da cuscino e lacci che, molto probabilmente, dovevano servire a impacchettare gli ordigni esplosivi, pronti per essere utilizzati".

Intanto la polizia marocchina ha arrestato anche il cugino 35enne dei fratelli Moussa, Nourine, accusato di apologia di terrorismo. Nonostante vivesse in Marocco, l'uomo era residente a Ripoll, località di provenienza della maggior parte dei componenti della cellula terroristica e, secondo l'accusa, avrebbe avuto contatti frequenti con elementi della cellula terroristica. La polizia e i servizi di intelligence marocchina stanno anche indagando su altre tre persone legate ai terroristi di Barcellona.

Prolungato di altre 72 ore infine il fermo di Sahl El Karib, il gestore dell'internet-cafè di Ripoll. Il giudice ha chiesto ulteriori verifiche sulla sua posizione e martedì sera il suo locale è stato nuovamente perquisito dalla polizia che ritiene sia stato usato come base logistica dagli attentatori. Perquisizioni che sono proseguite nelle scorse ore anche in altri edifici della Spagna. Durante l'udienza inoltre è stato reso noto che nel covo di Alcanar, esploso il giorno prima dell'attacco di Barcellona, sono stati trovati un documento dello Stato islamico, un biglietto aereo per Bruxelles e soprattutto tracce di esplosivo Tatp oltre alle note bombole di gas.

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