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Banche popolari, Renzi: “Dieci dovranno diventare spa entro 18 mesi”

Il provvedimento varato dal Consiglio dei Ministri prevede la trasformazione in società per azioni delle banche popolari con un patrimonio superiore agli 8 miliardi.
A cura di Antonio Palma
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Il Consiglio dei Ministri, che si è tenuto nel pomeriggio a Roma, ha varato il provvedimento che prevede la trasformazione delle anche popolari in società per azioni. Per il momento gli istituti di credito interessati saranno 10. “Attraverso l’articolo 1 di questo decreto legge interveniamo sulle banche popolari, non su tutte ma sulle banche popolari con un patrimonio superiore agli 8 miliardi. Sono 10 in Italia che in 18 mesi dovranno superare il voto capitario e diventare società per azioni" ha annunciato soddisfatto il premier Matteo Renzi al termine del Consiglio dei Ministri, aggiungendo: "È un momento storico”. Lo stesso Presidente del consiglio ha poi chiarito che non c’è nessun intervento sulle banche di credito cooperativo, come sulle quelle popolari più piccole. “Non si tratta di danneggiare la storia di piccoli istituti ma di far sì che le banche sul territorio siano all’altezza delle sfide europee e mondiali” ha sostenendo Renzi dicendosi soddisfatto di aver realizzato una riforma dopo "venti anni di dibattito".

Le 10 banche coinvolte

Il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, ha spiegato invece che questa riforma “renderà le banche popolari più forti" perché "È una misura che rafforza il sistema bancario italiano che andrà sempre meglio man mano che la ripresa si consolida”, aggiungendo che la scelta di applicare la riforma a sole 10 banche “concilia la necessità di dare una scossa forte preservando però in alcuni casi una forma di governance che ha servito bene il Paese”. Le banche popolari coinvolte, stando agli ultimi dati forniti, dovrebbero essere: Banco Popolare, Ubi, Bper, Bpm, Popolare di Vicenza, Veneto Banca, Popolare di Sondrio, Creval, Popolare dell'Etruria e Popolare di Bari.

Chiusura del conto corrente a carico della banca

Un'altra importante novità introdotta dal dl su banche investimenti è la portabilità dei conti correnti, vale a dire che i costi di chiusura saranno a carico della banca. Lo ha annunciato sempre il Ministro dell'economia Padoan al termine del Cdm. "Con il dl su banche investimenti introduciamo una norma sulla portabilità dei conti correnti: essenzialmente vuol dire che il costo di chiusura è a carico della banca e va fatto in tempi relativamente rapidi , compatibilmente con le tecnicità dell'operazione " ha spiegato infatti Padoan sottolineando che "è qualcosa che va a beneficio dei consumatori" .

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