Uccise un ladro in fuga, Mattarella firma la grazia per Massimo Zen per “motivi di salute”

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato ieri quattro decreti di grazia su proposta del Ministro della Giustizia, che ha espresso parere favorevole per tutti i provvedimenti. L'annuncio è stato dato dal Quirinale nelle scorse ore.
Tra i beneficiari dei decreti presidenziali spiccano due casi che hanno avuto particolare risonanza mediatica: Massimo Zen, l'uomo che nel 2017 sparò ai ladri in fuga uccidendo uno di loro, e Gabriele Finotello, il giovane rodigino condannato per l'omicidio del padre nel febbraio 2021.
Il Caso di Massimo Zen: uccise un ladro in fuga
Massimo Zen, classe 1971, era stato condannato a nove anni e sei mesi di reclusione per omicidio volontario e cognizione illecita di comunicazioni. I fatti risalgono al 22 aprile 2017, quando l'uomo uccise Manuel Major, descritto come un "ladro-giostraio" che stava fuggendo insieme ad alcuni complici dopo un tentativo di furto.
Attualmente detenuto nel carcere di Verona, Zen ha ottenuto una grazia parziale "che ha estinto tre anni e tre mesi della pena detentiva ancora da espiare". La decisione presidenziale si è basata su diversi elementi: il parere favorevole del Magistrato di sorveglianza, l'avvenuto risarcimento del danno concordato con i familiari della vittima e le condizioni di salute del condannato.
Grazie al provvedimento, "all'interessato" resta da scontare una pena non superiore a quattro anni di reclusione, soglia che permette al Tribunale di sorveglianza "l'eventuale applicazione" dell'affidamento in prova ai servizi sociali. Una nota di cronaca recente riguarda la morte di Igor, il cane a cui Zen era molto affezionato e che aveva potuto incontrare più volte durante la detenzione.
La vicenda di Gabriele Finotello: nel 2021 assassinò il padre
Il secondo caso riguarda Gabriele Finotello, nato nel 1991 e residente nel Rodigino, condannato a nove anni e quattro mesi di reclusione per l'omicidio volontario del padre, avvenuto nel febbraio 2021.
Per Finotello la grazia ha comportato l'estinzione dell'intera pena residua, "pari a quattro anni e tre mesi di reclusione". Il Capo dello Stato ha motivato la decisione considerando i pareri favorevoli del Procuratore Generale e del Magistrato di sorveglianza, le condizioni di salute del giovane e soprattutto il particolare contesto in cui è "maturato l'omicidio", caratterizzato da ripetuti episodi di violenza e minacce da parte del padre nei confronti dei familiari.
I decreti firmati da Mattarella rappresentano l'esercizio di una delle prerogative costituzionali del Presidente della Repubblica, che può concedere grazia e commutare le pene dopo aver acquisito il parere del Ministro della Giustizia. Si tratta di provvedimenti di clemenza che tengono conto di circostanze particolari del caso e della personalità del condannato, oltre che di eventuali percorsi di riabilitazione e risarcimento.