Turetta tra meno di 10 anni potrà uscire dal carcere coi permessi premio: il giudice spiega perché è possibile

Filippo Turetta, condannato all'ergastolo per l'omicidio di Giulia Cecchettin, ha rinunciato all'Appello scrivendolo in una lettera scritta a mano in cui manifesta il suo "sincero pentimento". Ma si andrà comunque in secondo grado? E nonostante Turetta abbia il carcere a vita, tornerà mai nel futuro a essere libero? A Fanpage.it fa chiarezza Valerio de Gioia, Consigliere della prima sezione penale della Corte di Appello di Roma e Consulente della Commissione di inchiesta sul femminicidio.

È vero che Turetta a 32 anni potrà avere i primi permessi nonostante la condanna alla pena dell'ergastolo?
Sì. I detenuti condannati all’ergastolo possono ottenere i permessi premio dopo aver scontato 10 anni di reclusione a condizione che abbiano tenuto una buona condotta e non siano considerati pericolosi.
È vero che potrà uscire definitivamente dal carcere a 48 anni?
Sì. Dopo 26 anni di reclusione, l’ergastolano può ottenere la liberazione condizionale purché dimostri un ravvedimento.
Per uscire gli servirà solo la buona condotta in carcere?
Buona condotta e pentimento.
L'aggravante della crudeltà avrà un peso anche per futuri permessi?
No. Solo la condanna all’ergastolo per i reati c.d. ostativi (mafia, terrorismo, ecc.) può precludere l’accesso ai benefici, ma tra questi non rientra il c.d. femminicidio.
Se lui non vuole fare il secondo grado di giudizio, si potrà andare lo stesso in appello?
Certo, il giudizio di appello verrà comunque celebrato perché la Procura ha impugnato la sentenza di primo grado per ottenere il riconoscimento della circostanza aggravante della crudeltà (correlata alle 75 coltellate inferte alla vittima) e dell’aver commesso il fatto ai danni della vittima di stalking (evincibile, secondo l’accusa, dagli oltre 1.200 messaggi inviati a Giulia) che la Corte di Assise ha invece escluso.
Quanto ci "guadagna" dal fatto che rinuncia all'appello?
Nella fase di “cognizione” nulla, in quella della “esecuzione”, questo comportamento attesta il pentimento che lo farà accedere rapidamente ai benefici penitenziari.