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Tirocini formativi e lavoro, è flop: solo un giovane su dieci viene assunto

Lo strumento pensato per avvicinare i giovani al mercato del lavoro viene spesso utilizzato dalle aziende come semplice meccanismo per abbassare il costo del lavoro così come accade anche con i contratti di apprendistato.
A cura di Antonio Palma
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Come sottolineano tutti i dati statistici, il mercato del lavoro tra i giovani italiani è in crisi profonda da anni. Basta citare ad esempio  i dati dell'ultimo rapporto annuale dell'Istat che indica un tasso di occupazione giovanile, cioè nella fascia di età 15-34, al 39,2% nel 2015, ben 16,5 punti percentuali in più rispetto alla media dell'Ue. Una situazione al limite come dimostrano anche i dati dei Neet, cioè giovani che non studiano e che non lavorano e che, pur se in calo, restano più di 2,3 milioni, di cui la gran parte al sud.

Anche per ovviare a questa situazione negli ultimi anni si è pensato a numerose strategie: dalla legge Fornero al Jobs Act, da Garanzia giovani alla decontribuzione sulle assunzioni, ma nulla fino ad ora sembra smuovere il mercato del lavoro soprattutto per i giovani. Un dato preoccupante da questo punto di vista è quello sui tirocini formativi, uno strumento pensato proprio per avvicinare i più giovani al mercato del lavoro ma che in realtà si è rivelato un flop totale. Come segnalano le statistiche elaborato da Adapt, il centro studi fondato da Marco Biagi, negli ultimi cinque anni pochissimi contratti di questo tipo si sono trasformati in contratti veri e propri con una percentuale totale che non ha mai superato il 12%. Anche nei periodi di massima espansione, quando si è passati dai 67.150 tirocini extra-curricolari del 2010 ai 114.879 del 2015, la percentuale di quelli trasformati è rimasta all'11,8 per cento.

Il problema purtroppo è che lo strumento, nato per formare i giovani al lavoro, sembra sia usato dalle aziende solo come un qualsiasi altro strumento per risparmiare sul costo del lavoro piuttosto che per formare giovani a cui tiene e vuole far crescere al suo interno. Del resto come mette in evidenza uno studio Adapt, i tirocini in molti casi hanno sostituito altre forme di contratto più onerose per lavori come maggiordomo, facchino e manovale. Un elemento confermato anche dai dati sull'apprendistato rilevati  dalla Uil, secondo i quali si è registrato un calo sostanzioso di questo tipo di rapporti in coincidenza di incentivi molto forti sui contratti a tempo indeterminato, mentre il loro numero è cresciuto quando la decontribuzione sulle assunzioni è calata. In conclusione tirocini e apprendistato vengono utilizzati per abbassare il costo del lavoro di posizioni lavorative che sarebbero state regolarizzate comunque in altro modo.

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