Stupro di Palermo, l’audio rubato ad Asia Vitale e la sua nuova versione alle Iene: cos’è successo

Negli ultimi giorni si è tornato a parlare del caso dello stupro di gruppo di Palermo, consumatosi il 7 luglio 2023. Sette i ragazzi che sono stati condannati per aver abusato di Asia Vitale, stando a quanto si legge nelle sentenze, e che si trovano ora in carcere. Al centro delle polemiche c'è l'audio di una telefonata registrata tra la ragazza e il conduttore palermitano di podcast Gioacchino Gargano durante la quale la giovane avrebbe cambiato versione rispetto a quanto raccontato agli inquirenti. Il rapporto cioè – ha detto nella telefonata – sarebbe stato consensuale. L'audio in questione è stato trasmesso quasi integralmente nella puntata de Le Iene andata in onda domenica 12 ottobre su Italia 1. Intervistata da Roberta Rei, Asia Vitale ha anche dichiarato per la prima volta di aver mentito ai giudici sulla prima parte della serata. Ecco cosa sappiamo sulla vicenda.
L'audio della telefonata tra Asia Vitale e Gioacchino Gargano
Asia Vitale qualche settimana fa è stata ospite di una puntata del podcast di Gargano, che le ha rivolto domande che hanno attirato l'ira del pubblico in rete. "Dì la verità, un po' te ne sei approfittata?", chiede il conduttore, aggiungendo che "il dubbio nasce nel momento in cui tu debutti nei video". Lei risponde: "Io ero rincoglionita, chiedevo solo dove mi stessero portando. Poi m hanno spogliata e mi ha preso la testa".
Dopo che è andato in onda il podcast, i due si sono risentiti al telefono e lui ha registrato la chiamata. Il tenore della conversazione è molto diverso. L'audio mandato in onda in esclusiva è una parte dei circa 31 minuti di chiamata.
Alla domanda di Gargano "io mi sbaglio di tanto?", la ragazza risponde: "La complessità della mia mente diciamo ti ci avvicini, ma non arrivi a quanto posso essere sadica io, capito?. Allora, la verità è che io ho sempre pensato a una cosa nella mia vita. Secondo te a che cosa?". Si parla a questo punto di soldi, o meglio di "fare soldi".
"Amo, io penso questo: che per quanto riguarda il consenso, in realtà c'è sempre stato. C'è stata qualcosa oltre al sesso, perché amo, per come sei fatta tu, io dopo che ho fatto la puntata con te, a me il mondo mi ha scritto. Quindi ognuno che diceva ‘questa faceva questo a Ballarò', o questo, capisci?", dice Gargano. E Vitale replica: "La situazione non l'ho creata io, mi ci sono ritrovata. Capisci? La situazione… dello stupro. Mi ci sono ritrovata, ok?"
In un primo momento, o almeno così sembra emergere dalle parole registrate dal podcaster, Asia Vitale era consenziente al rapporto di gruppo: "Io gli ho detto ‘uno, due, tre, quattro, cinque, sei, sette, apposto, venite con me”". La giovane rivela anche di essersi accorta che uno di loro stava riprendendo con il telefono e ha ammesso che non era completamente lucida quella sera. Dopodiché, a proposito della denuncia, racconta: "Loro sono stati così cretini da ammettere la loro colpevolezza, quindi… Io a quel punto non ho potuto fare più niente. Anzi, addirittura mi ricordo che prima ancora che uscisse la notizia, io ero andata dai carabinieri per ritirare la denuncia, ma mi hanno detto che non era ritirabile, perché continuava d’ufficio".
Le parole di Asia Vitale a Le Iene
Ai microfoni de Le Iene Asia dice: "Non mi sono confidata con un amico. Volevo autosabotarmi". Rispetto alla questione dei soldi, Vitale precisa che "su questo non lo so neanche io, perché non ho avuto un risarcimento per quello che è successo. Ridevo perché si stava bevendo tutte le cose che gli dicevo. Volevo che la gente avesse quello che ha sempre pensato. Avrei preferito andare in carcere piuttosto che sentire le loro offese ogni giorno".
Poi, spiega: "La situazione è complessa. Il consenso inizialmente c'era, solo che poi è finita di merda perché realmente mi hanno fatto quello che mi hanno fatto", ed è la prima volta che la ragazza dà una versione diversa rispetto a quella presente nelle carte processuali.
"Quella volta li ho incontrati e mi hanno fatto capire che volevano fare qualcosa. E gli ho detto va bene andiamo. Però una volta che sono andata lì, a parte che mi ero drogata, mi ero fatta due grammi di bamba più alcol, non ero proprio lucida, ma al mio "basta e non ce la faccio più", loro non si sono fermati e si sono messi a ridere per il dolore che provavo. L'ho detto al mio ex che è subito andato dalle forze dell'ordine omettendo però il fatto che inizialmente c'ero andata col mio consenso. Ho pensato che non mi avrebbe creduto nessuno se dicevo semplicemente che all'ultimo mi sono tirata indietro perché stavo male. Per tutelare il racconto ho omesso la parte iniziale, un po' diversa, per fa sì che la gente non mi aggredisse, cosa che è successa lo stesso. Convivo col peso che se non ci fossi andata non sarebbe successo tutto questo casino e loro non sarebbero stati arrestati. Volevo distruggere la mia immagine", ha concluso.
Cosa succede adesso
Le Iene hanno parlato anche con Gioacchino Gargano: "Io non volevo metterla in difficoltà. In una situazione così delicata dove c'è da una parte una vittima di violenza e dall'altra ragazzi condannati credo che un audio del genere debba essere diffuso. Ho fatto sentire l'audio al mio avvocato, che mi ha detto che avrei potuto avere dei problemi in merito alla veridicità del file". Ma nel frattempo, proprio quest'audio è finito anche nelle mani dei legali dei 7 ragazzi che sono al momento in carcere e che sperano in una possibile riapertura del caso.
Ricordiamo che secondo la legge il consenso sessuale può essere revocato in ogni momento. Inoltre, le sentenze pronunciate in questo caso non fondano la colpevolezza dei ragazzi solo sulle dichiarazioni rese dalla ragazza ma anche su altri elementi tra cui le chat di gruppo su Whatsapp, i video ripresi dalle telecamere di videosorveglianza (in alcuni dei quali si sentono le sue urla) e quelli sui telefoni cellulari degli aggressori portati in giudizio, oltre che sul dato che la giovane non fosse in grado di esprimere un valido consenso, dato che si trovava sotto l'effetto di alcol e droga.