Strage nelle case di riposo inglesi durante lockdown: per Amnesty è “violazione dei diritti umani”

Quanto successo nelle case di riposo inglesi durante i mesi di lockdown è stata una violazione dei diritti umani secondo Amnesty International. Lo scrive in un rapporto sulla gestione della catena di contagi da parte del Governo di Londra: 18.000 decessi avvenuti durante la prima ondata negli istituti per anziani erano "del tutto evitabili". Ecco quindi l'accusa nei confronti di Boris Johnson, colpevole secondo gli attivisti per i diritti umani di aver preso una serie di decisioni irresponsabili.
Nel rapporto si legge che tra il 2 marzo e il 12 giugno del 2020 sono state registrate 28.186 morti in "eccesso" nelle case di riposo in Inghilterra. I dirigenti e il personale delle case di cura hanno descritto ad Amnesty le prime sei settimane di lotta alla pandemia come un disastro per le difficoltà riscontrate nell'accesso ai test, ma anche per le dimissioni ingiustificate dagli ospedali di pazienti anziani e ancora infetti. "La cosa più assurda è che il 17 marzo, quattro giorni dopo che l'Oms aveva dichiarato il Covid-19 una pandemia globale, il Governo ha dimesso 25.000 pazienti dagli ospedali". Il 2 aprile, inoltre, l'esecutivo di Londra ha ribadito il suo orientamento a favore delle dimissioni ospedaliere nonostante proprio in quelle ore l'Oms avesse confermato l'esistenza di casi asintomatici di Covid-19. "Dopo quello che avevamo visto in Spagna e in Italia – ricorda il direttore di una casa di riposo nello Yorkshire – il 28 febbraio abbiamo chiuso l'istituto alle visite e da quel momento non abbiamo avuto casi fino al 28 marzo, quando un residente è stato dimesso dall'ospedale ancora positivo al Covid".
"Lo spaventoso bilancio delle vittime era del tutto evitabile: è uno scandalo di proporzioni enormi – dice Kate Allen, direttrice di Amnesty International per il Regno Unito -. Il Paese ora deve affrontare una seconda ondata e noi abbiamo bisogno di un'indagine pubblica e indipendente sullo scandalo delle case di cura".