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Omicidio Altavilla Milicia a Palermo

Strage di Altavilla, Sabrina Fina querela la figlia 17enne di Barreca: “Ha mentito, cerca di coprire il padre”

Sabrina Fina, imputata nel processo per la strage di Altavilla Milicia insieme al compagno Massimo Carandente e a Giovanni Barreca, ha chiesto al suo legale di querelare la figlia del muratore 54enne. Secondo la donna, la ragazza, condannata per aver partecipato al triplice omicidio, avrebbe mentito per coprire Barreca. L’uomo è anche marito e padre delle tre vittime, Antonella Salamone, Kevin ed Emmanuel, 16 e 5 anni.
A cura di Eleonora Panseri
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Sabrina Fina e Giovanni Barreca.
Sabrina Fina e Giovanni Barreca.
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Colpo di scena al processo che vede imputati Sabrina Fina, il compagno Massimo Carandente e Giovanni Barreca. I tre sono accusati di essere gli autori della strage di Altavilla Miliciadove nel febbraio 2024 furono torturati e uccisi la moglie di Barreca, Antonella Salamone e i figli Kevin, 16 anni, ed Emmanuel, 5.

Fin ha deciso di querelare la figlia 17enne di Barreca. La ragazza, oggi maggiorenne, è stata condannata nei mesi scorsi a 12 anni e 8 mesi per aver partecipato al triplice omicidio.

"Sabrina Fina, come ha ribadito in aula, mi ha dato mandato per querelare la ragazza perché ha dichiarato il falso. Ha ribadito oggi in aula di essere innocente e lo è anche lei, ma cerca di coprire il padre", ha detto l'avvocato Franco Critelli Janfer che difende la donna.

Da sinistra, Giovanni Barreca, Sabrina Fina e Massimo Carandente.
Da sinistra, Giovanni Barreca, Sabrina Fina e Massimo Carandente.

"Ha anche ribadito che vuole un confronto in aula con la ragazza", ha aggiunto il legale. Nel corso dell'udienza di oggi, mercoledì 17 settembre, sono stati anche ascoltati i due periti che hanno presentato le consulenze su Giovanni Barreca.

I periti nominato dal giudice per le indagini preliminari di Termini Imerese, Domenico Micale, Chiara Caruso e Renato Tona, hanno ribadito che l'uomo è incapace di intendere e di volere.

Antonella Salamone
Antonella Salamone

Parere opposto ha invece espresso il perito della Procura Stefano Ferracuti che ha confermato la sua perizia di semi infermità mentale. I periti Roberta Bruzzone e Alberto Caputo, nominati dall'avvocato Giancarlo Barracato che difende Barreca, non erano presenti in aula ma hanno depositato una memoria confermando l'infermità mentale.

Il delitto si è consumato nella notte tra il 10 e l’11 febbraio 2024 nel piccolo comune in provincia di Palermo. Secondo quanto emerso dalle indagini, Barreca, impregnato di fanatismo religioso, era convinto che i familiari fossero “posseduti dal demonio”.

Le tre vittime erano state torturate per giorni con vari oggetti, tra cui un phon e un attizzatoio, e poi uccise. Il corpo della moglie di Barreca era stato trovato carbonizzato e sepolto in un buco nel terreno vicino alla villetta dove si era consumato il triplice omicidio.

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