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Omicidio Altavilla Milicia a Palermo

Strage di Altavilla Milicia, la figlia di Barreca: “Durante l’esorcismo fui bendata, mi dicevano cosa fare”

L’unica figlia di Giovanni Barreca sopravvissuta all’esorcismo di Altavilla Milicia ha raccontato di essere stata bendata e di aver dovuto seguire le indicazioni delle due “guide spirituali” Massimo Carandente e Sabrina Fina per “liberare la casa dai demoni”. La giovane, che avrebbe partecipato all’omicidio della madre e dei due fratelli, avrebbe anche avuto un malore in aula durante la testimonianza contro i due coniugi.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Giovanni Barreca e Antonella Salamone
Giovanni Barreca e Antonella Salamone
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Il suo ruolo nella strage di Altavilla non è ancora stato chiarito: quello che è certo è che la figlia minorenne di Giovanni Barreca, l'uomo considerato tra gli autori del massacro della moglie, Antonella Salamone, e dei due figli di 16 e 5 anni, non nega quanto successo nella villetta familiare nel Palermitano, ma sostiene di essere stata plagiata e bendata, costretta a seguire indicazioni di Massimo Carandente e Sabrina Fina per "liberare la casa dai demoni".

La ragazza, a detta dell'avvocato Giovanni Barracato, è apparsa "molto provata e confusa rispetto alle sue stesse dichiarazioni del febbraio 2024 e del marzo 2025″, quando aveva raccontato di aver eseguito l'esorcismo sulla madre perché "lo meritava".

Antonella Salamone
Antonella Salamone

La giovane, a detta del legale oggi più consapevole, avrebbe affermato durante il processo ai due coniugi "Fratelli di Dio" di essere stata bendata e di aver seguito le indicazioni fornite dai guru spirituali Massimo Carandente e Sabrina Fina, che al momento della strage si trovavano con la famiglia di Barreca  nell'abitazione di Altavilla.

Ha detto di aver agito seguendo le indicazioni di altri in preda al delirio e alla volontà di purificare la casa dagli spiriti maligni. Sulle torture ai due fratelli, la giovane ha detto di aver agito bendata e nel ricordare quanto fatto ha perfino avuto un malore in aula.

Dopo le dichiarazioni della ragazzina e la testimonianza fornita dai genitori di Antonella Salamone, Sabrina Fina ha chiesto di fare alcune dichiarazioni spontanee nelle quali ha negato il coinvolgimento negli omicidi. Carandente, invece, è rimasto in silenzio.

Nel mese di marzo, la ragazza era stata condannata a 12 anni e 8 mesi con l'accusa di aver ucciso la madre e i fratelli. Il processo nei confronti della giovane segue un binario parallelo deciso dal tribunale per i minorenni. La pena decisa è ridotta di un terzo per il rito alternativo. Per lei la procuratrice per i minorenni aveva chiesto 18 anni.

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