Stalking, usciere rifiutato iniettava morfina nelle bottigliette della segretaria

Un usciere dell'Università di Bologna di 45 anni è stato arrestato questa mattina dai carabinieri con l'accusa di stalking e tentate lesioni nei confronti di una 31enne dipendente della segreteria dello stesso Ateneo. Le attenzioni dell'uomo erano iniziate da molto tempo con continue richieste di incontri, ma lei non aveva mai accettato le avance. L'usciere però nno si era dato per vinto facendo trovare sulla scrivania della donna diversi regali. Ad un certo punto però le cose sono degenerate, dopo numerosi rifiuti infatti l'uomo ha cambiato atteggiamento e ha iniziato a prendere di mira la donna. Per rivalsa e per vendicarsi dei continui rifiuti, il 45enne infatti ha ripetutamente contaminato con sostanze nocive le bottigliette d’acqua che la donna teneva sulla scrivania con il rischio di avvelenarla. Dopo alcuni episodi in cui si accorge che l’acqua della bottiglietta che teneva per bere sulla scrivania era diventata torbida, la donna a novembre decide di rivolgersi ai carabinieri per far esaminare la bottiglietta.
Nel contenitore analizzato i Nas trovano tracce di morfina e così scatta l'inchiesta. La Procura in accordo con l'università decide di installare una telecamera nell'ufficio della donna scoprendo che, quando questa si allontana, nei locali entra l'usciere che armato di siringa inietta qualcosa nel contenitore di plastica che si rivelerà essere un miscuglio di cloroformio ed etere etilico. La cosa si ripete anche alcuni giorni dopo tanto da far scattare il blitz dei militari che arrestano l'uomo. Per lui disposti gli arresti domiciliari.